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Victor Richard vince il Tor des Géants a tempo di record

L’atleta francese, che corre per i colori del Belgio, ha preso definitivamente la testa dopo metà gara incrementando via via il distacco sugli avversari. 66 ore 8 minuti e 22 secondi il tempo impiegato per percorrere i 330 km della gara

Erano da poco passate la 4 di questa mattina quando Victor Richard ha ricevuto a Courmayeur la corona d’alloro che spetta al vincitore del Tor des Géants. Un vero e proprio trionfo visti i distacchi che ha inflitto agli avversari – il secondo dovrebbe arrivare con circa cinque ore di distacco, ma al momento in cui scriviamo è ancora molto distante dall’arrivo – ma che non fotografa con precisione l’andamento della gara che ha visto numerosi ribaltamenti e colpi di scena. Solo dopo la metà, complice il ritiro di Franco Collè, Richard ha conquistato la testa, che da allora non ha più lasciato incrementando poi chilometro dopo chilometro il vantaggio sugli inseguitori.
Una volta preso il comando Richard ha iniziato la sua sfida solitaria contro il tempo, con l’obiettivo di abbassare il primato della corsa. Il vantaggio “virtuale” sul precedente best time detenuto proprio da Collé arriva anche a superare l’ora e trenta minuti, ma poi lo sforzo profuso presenta il suo conto sotto forma di forte dolore al tendine d’Achille. Alla base vita di Ollomont, Richard si fa trattare dai MassaggiaTOR e riparte dopo mezz’ora. Da lì in poi non si fermerà più fino al traguardo dove il cronometro si ferma dopo 66 ore 8 minuti e 22 secondi. Obiettivo raggiunto.
Va detto però che nel corso degli anni il percorso di gara è cambiato non poco – prime tra tutte le lunghe deviazioni inserite per raggiungere i rifugi Barma e Magià – e che anche rispetto all’edizione dello scorso anno il ritorno sul percorso dei rifugi Bonatti e Bertone ha portato differenze rilevanti nella parte finale del tracciato.

Ma tutto questo poco importa, il tempo impiegato serve soprattutto per fare titolo. A proposito di cronometro, lo stesso Richard sostiene che si possa anche fare meglio: “potrei scendere a 62 ore e sono certo che qualcuno più rapido di me possa scendere sotto le 60 ore”. Ci proverà, ma non il prossimo anno. “Forse fra due, ora mi godo questa vittoria”. Per quanto riguarda lo svolgimento della gara appena vinta l’atleta trentanovenne ha sintetizzato: “ho fatto davvero molta fatica nella prima parte perché non riuscivo proprio ad alimentarmi. Nonostante ciò, sono arrivato a Cogne in prima posizione e ho cercato di dormire, perché avevo in programma di farlo. Non ci sono riuscito del tutto, ma almeno mi sono riposato un po’. Poi finalmente al Rifugio Coda ho mangiato un bel piatto di polenta e mi sono sbloccato: da lì in poi mi sono sentito davvero bene e ho iniziato finalmente la mia gara”. Un momento di crisi lo ha avuto anche nell’ultimissima parte di percorso. Mi sono addormentato tra il rifugio Bonatti e il rifugio Bertone, non ne potevo più. Poi per fortuna sono ripartito e sono riuscito a tagliare il traguardo”.

Chi è Victor Richard

Victor Richard, 39 anni, è nato a Reims, in Francia, ma ha vissuto per molti anni a Saint-Georges-sur-Meuse, in Belgio, dove ha fondato Ultratiming, società specializzata nel cronometraggio di eventi sportivi. In Belgio, inoltre, ha incontrato la donna che sarebbe poi diventata sua moglie: la coppia ora vive in Alta Savoia, a pochi chilometri da Chamonix, ma lui corre ancora con la bandiera del Belgio. Richard, non è nuovo ad imprese di questo genere in Valle d’Aosta. Dopo il 23° posto al TOR330 -Tor des Géants del 2015, il capolavoro arriva quattro anni dopo, nel 2019, con il secondo posto nella prima edizione del TOR450 – Tor des Glaciers.

Il suo palmares, però, non si esaurisce qui. Quest’anno si era già regalato la vittoria all’Eiger Ultra-Trail – E250 Unesco Jungfrau-Aletsch Trail  (250 km), facendo il bis dopo il successo nel 2023.

Nel 2024 ha conquistato la vittoria al Montreux Trail Festival – Crossing Switzerland (396 chilometri e 25.260 metri di dislivello positivo) e la SwissPeaks Trail 2024 – 660K, mentre l’anno precedente aveva già fatto segnare un altro exploit, vincendo l’UTMB – PTL (300 chilometri e 25.000 metri di dislivello). Per non parlare del record del Tour del Monte Bianco in bicicletta (10h22 per 164 km con la regola base del passaggio obbligatorio per Chamonix, il Col de la Forclaz, il Grand Col Ferret, il Col de la Seigne e il Col du Bonhomme). Anche quest’anno, insomma il TOR ha un grande vincitore.

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