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I Sentieri Frassati del Nord-ovest, dove il nuovo Santo ha camminato

Il 7 settembre Papa Leone XIV proclamerà Santo Pier Giorgio Frassati. La rete dei sentieri a lui dedicati permette escursioni di varia lunghezza. In Valle d’Aosta e in Piemonte si cammina proprio sulle sue tracce

Ci siamo quasi. Il 7 settembre, in Piazza San Pietro, Papa Leone XIV proclamerà Santo il torinese Pier Giorgio Frassati, fervente cattolico e grande appassionato dei monti, stroncato da un male improvviso un secolo fa, il 4 luglio del 1925. Sarà un grande appuntamento del Giubileo 2025. 

Montagne, montagne, montagne io vi amo” recita una delle frasi di Frassati più amate. “Sempre desidero scalare i monti, guadagnare le punte più ardite; provare quella gioia pura, che solo in montagna si ha”. “Ogni giorno m’innamoro sempre più delle montagne” scrive a un amico “e vorrei, se i miei studi me lo permettessero, passare intere giornate sui monti a contemplare in quell’aria pura la Grandezza del Creatore”.

Pier Giorgio Frassati nasce a Torino il 6 aprile 1901 da una famiglia di origine biellese, studia Ingegneria Industriale al Regio Politecnico di Torino. Partecipa alla vita della FUCI, della Giovane Montagna e del CAI, dedica tempo ed energie alla Conferenza di San Vincenzo, dove aiuta i bisognosi e i malati. Muore due mesi prima della laurea. 

La causa canonica per la sua beatificazione viene avviata nel 1932, ma poi si blocca per decenni. A rilanciarla è Papa Giovanni Paolo II, che lo definisce nel 1980 “un alpinista tremendo” e dieci anni dopo lo proclama Beato. Intanto, nel 1935, padre Alberto Maria De Agostini gli ha dedicato il Cerro Piergiorgio, una cima del massiccio del Fitzroy, in Patagonia.

Da anni, gli escursionisti possono ricordare Pier Giorgio percorrendo i Sentieri Frassati, che dal 1996 sono stati tracciati in tutte le Regioni e le Province autonome italiane. A idearli è stato Antonello Sica, un escursionista campano socio della Giovane Montagna e del CAI, che ha curato con Dante Colli il volume L’Italia dei Sentieri Frassati (edito dal CAI) e di Pier Giorgio Frassati e i suoi sentieri (Effatà Editrice), con prefazione di don Luigi Ciotti. 

La rete coinvolge 63 Comuni, misura 518 chilometri, permette di camminare per 44 giornate con un dislivello di 27.300 metri. “I Sentieri Frassati non sono pellegrinaggi, e nemmeno sono mere escursioni. Sono cammini, del corpo e della mente, sulle tracce di chi ci ha preceduto nella storia dei luoghi … e verso l’alto” spiegano il sito e i volumi ufficiali. 

Il sistema comprende percorsi diversi tra loro. Ci sono elementari camminate e percorsi più impegnativi, escursioni da fare in giornata e trekking che richiedono una settimana di cammino. A differenza degli altri, i tre Sentieri Frassati del Nord-ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Sentiero Internazionale di Pollone) si svolgono in luoghi che il giovane alpinista torinese ha frequentato e amato.
“Ogni anno, nelle varie regioni, il CAI e altre associazioni organizzano camminate sui Sentieri Frassati, l’elenco si trova sul sito. Il 7 settembre sarò anch’io a Piazza San Pietro a festeggiare e a pregare” spiega Antonello Sica. 

Sentiero Frassati del Piemonte

(5 km, 6.30 ore a/r)

Questo percorso, in bassa Valle di Lanzo, sale dai 628 metri di Traves verso il Pian delle Draie e i 1372 metri del Colle Prà Lorenzo, in vista dell’Uja di Calcante. E’ la zona dell’ultima arrampicata di Pier Giorgio alle Lunelle di Lanzo, poco prima della sua morte. 

Dalla piazza di Villa di Traves, una mulattiera entra in un bosco di latifoglie, costeggia il rio Piave ed esce sui prati di Pian Bracon. Si va a destra accanto a un pilone votivo, e si sale a svolte in un bosco di conifere. In basso si vede Traves, di fronte spicca il Santuario di Sant’Ignazio, a sud-ovest sono il crestone di Bramafam e l’Uja di Calcante.

Si continua dritto a un bivio, si aggira la Cima del Toro e si rientra nel bosco del Pian delle Draie. Traversata una forcella si scende alle vecchie miniere, così importanti nella storia delle Valli di Lanzo. Qui la credenza popolare voleva ci fossero dei giacimenti d’oro, in realtà si estraevano ferro, rame, nichel e piombo. Il percorso prosegue in piano, traversa il Rio Ordagna, e s’inerpica ripido fino al Colle Prà Lorenzo (1372 m). Si torna per la stessa via.

Sentiero Frassati della Valle d’Aosta

(8,2 km, 5.30 ore)

Si svolge presso Saint-Jacques, in Val d’Ayas. Il percorso sale alla borgata di Fiéry, dove Pier Giorgio Frassati soggiornò più volte da bambino, e prosegue fino ai 2069 metri del Pian di Verra, uno dei luoghi più spettacolari del versante italiano del Monte Rosa. Due varianti permettono di ridurre la durata del percorso.

Frassati soggiornò nell’Albergo Bellevue di Fiéry, frequentato anche dal poeta Guido Gozzano, dallo scrittore Salvator Gotta e dal chimico Giulio Natta, Premio Nobel nel 1963. Pier Giorgio, con la sorella Luciana e i figli della guida e albergatore Fosson, seguiva le mucche nei pascoli. Durante il suo ultimo soggiorno a Fiéry, compì l’ascensione al Castore (4221 m) con la guida Favre di Antagnod.

Da Saint-Jacques (1686 m), dove termina la strada, si sale dolcemente accanto al torrente di Verra su una mulattiera. A Fiéry (1875 m), accanto all’ex-Albergo Bellevue, una targa ricorda l’inaugurazione del Sentiero. Da qui si può puntare subito sul Pian di Verra (2069 m) o salire nel Vallone di Cime Bianche, minacciato da un progetto di impianti di risalita, fino all’Alpe Vardaz (2334 m), da cui si scende al pianoro (2069 m). Dei saliscendi portano ai rifugi Ferraro e Guide Frachey (2066 m). Si scende a Saint-Jacques passando in un bosco di conifere, dove un cippo ricorda Pier Giorgio Frassati.

Il Sentiero Frassati Internazionale dell’Italia

(10 Km, 4.10 ore sola andata)

Realizzato per il Giubileo del 2000, è “il sentiero delle radici” di Pier Giorgio, perché collega Pollone – dov’è la villa di famiglia che oggi custodisce tutti i suoi ricordi – alla Costa della Muanda, sui pendii del Monte Mucrone, fino a un altare affacciato sul Santuario mariano di Oropa.
L’itinerario (segnavia D41) può essere spezzato in due tronchi. Il primo inizia dal cimitero di Pollone (538 m), dov’è la tomba dei Frassati. Si toccano Cangio, la casa di famiglia e la cappella di San Rocco. Si continua per strade secondarie, toccando un antico mulino e la casa del pittore Lorenzo Delleani, fino alla chiesetta di San Barnaba e alla cappelletta delle Griscie.
Il tracciato si riduce a un sentiero che tocca la cascina Maremola (del 1808) e gli omonimi pascoli, si esce sulla strada asfaltata del Tracciolino (1150 m) e la si percorre verso sinistra fino a una strada in salita. Qui si può arrivare anche in auto, per seguire solo la seconda parte del Sentiero.
Si imbocca la strada per Pian Colombaro, toccando il cippo intitolato a Paolo Bernascone, che ha interpretato Pier Giorgio in un film. Superati gli alpeggi di Alpetto di Mezzo e Alpetto Superiore, e poi una roccia affacciata sulla basilica di Oropa si raggiunge il Poggio Frassati (1980 m), affacciato sulle montagne biellesi e la pianura. Chi vuol scendere più rapidamente a Oropa può utilizzare il Sentiero Papa Giovanni Paolo II.

Può essere aggiunto all’elenco il Sentiero Frassati della Liguria (7 km, 4.30 ore), che ricorda Linda Copello, nonna materna di Pier Giorgio, che era nata nella zona. È formato da due percorsi ad anello che iniziano dal Santuario di Acquasanta. Il più impegnativo (EE) tocca la falesia della Baiarda e percorre una cengia protetta da un cavo d’acciaio. La fauna e la flora della zona sono ricchissime. 

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