Sei libri da portare in vacanza
Capita una giornata di brutto tempo da dedicare alla lettura. Ma anche riporre nello zaino un libro da leggere su un prato o sulla terrazza di un rifugio non è una cattiva idea. Ecco i nostri consigli. Lontano dai best seller


Nel silenzio della baita – Luca Ventrella (Sperling & Kupfer)
Inutile cercare nelle 192 pagine del libro dove si trova la baita dove Ventrella ha scelto di ritirarsi. Sappiamo solo che si trova in una non meglio specificata vallata dell’Ossola. L’autore, popolarissimo youtuber, mostra la bellezza del silenzio, della lentezza, del creare con le proprie mani, di come l’autosufficienza possa diventare un obiettivo realizzabile anche senza scelte radicali. Un racconto intimo e profondo, che parte dalle semifantozziane uscite di pesca alla trota che l’hanno fatto innamorare della montagna fino a giungere alla decisone di compiere un passo indietro rispetto al mondo frenetico a cui era abituato. Con tutte le difficoltà del caso, raccontate senza enfasi o toni drammatici. Anzi. Non manca un capitolo dedicato al rapporto con i social, nei quali ama sottolineare quanto la sua non sia una scelta eremitica o economicamente semplice. Perché la montagna, quella vera, obbliga a essere realisti.

Tra nevi e ghiacci – Leni Riefenstahl (Monte Rosa Edizioni)
Un personaggio discusso per via di certi legami con il nazismo, ma certamente Leni Riefenstahl è stata una delle protagoniste della montagna e della comunicazione della stessa. “…fu l’unica donna al centro di una delle più audaci e capaci troupe cinematografiche mai viste al mondo”, dice di lei Andrea Gobetti nella prefazione del libro.
Nata nel 1902 la Riefenstahl voleva diventare ballerina, ma quando scoccò la scintilla che la fece innamorare della montagna fu capace di diventare la miglior regista e produttrice di immagini legate all’alpinismo dell’epoca. Nel libro la Riefenstahl racconta di incontri, salite con alcuni particolari personaggi che all’epoca frequentavano le Terre alte. Tra loro spiccava “il vagabondo del Monte Bianco”, un giovane di Berlino che, saputo dai giornali quel che stava facendo la troupe, e senza aver mai visto prima una montagna, partì in bicicletta e raggiunse la compagnia sui ghiacciai francesi con dodici marchi in tasca: diventerà il segretario di Leni Riefenstahl. Incontri spesso avvenuti in occasione delle riprese cinematografiche che stava effettuando, tutte caratterizzate da un estremo realismo. Sì, perché la Riefenstahl in montagna ci sapeva andare per davvero. E sapeva raccontarla. Non solo con le immagini.

La Cima – Andrea Sarchi (Bolis Edizioni)
Il primo a salire d’inverno il Cerro Torre (nel 1985 con Paolo Caruso, Maurizio Giarolli ed Ermanno Salvaterra) o il primo ad aprire una palestra per l’arrampicata indoor a Milano? Il navigatore solitario di oggi o l’alpinista autoironico fino all’eccesso e mai colpito dal virus dell’autoreferenzialità?
C’è tutto questo nel libro in cui Andrea Sarchi si racconta, ripercorrendo la sua vita tra i monti, e non solo.
Un’autobiografia non noiosa – come lo stesso autore, peraltro – e mai scontata, in cui i resoconti delle spedizioni appassionano nonostante l’assenza di retorica. Non mancano, al contrario, tanti gustosi aneddoti su alpinisti famosi come su personaggi poco o per nulla noti. Da scovare tra pagine che si rischia di leggere troppo in fretta.

Montagna. Istruzioni per l’uso – Giulia Negri (Laterza)
Il titolo inganna, almeno in parte. Non aspettatevi quindi il solito manuale, quello già visto mille volte e che raramente avete letto fino in fondo. Giulia Negri – fisica di formazione e divulgatrice scientifica accompagna per mano sui sentieri con l’occhio disincantato di chi ha commesso degli errori, spiegando anche come evitarli. Il volume, ricco di parti narrative, porta a vedere la montagna con uno sguardo più ampio. Non un semplice luogo di svago al quale accedere solo con competenze tecniche Giulia Negri, ma un ambiente assai più complesso, da trattare con il dovuto rispetto e con uno pensiero attento anche ai grandi temi dell’overtourism, del cambiamento climatico e dell’ambiente. Tutto trattato da chi ha una rigorosa scientifica, ma che riesce a non essere noiosa neppure per una riga.

Dove il cielo è l’aria che respiri – Marco Botti
Difficile, almeno di primo acchito, immaginare che uno di quei corridori che si sfidano a velocità supersonica nelle gare di Vertikal, abbia il tempo e la lucidità sufficiente per tradurre quelle fatiche e quei momenti in poesia. Invece, almeno uno di loro c’è riuscito, e ha pubblicato una raccolta di versi in gran parte ispirati proprio dal mondo delle gare. Marco Botti, il “poeta corridore”, ha individuato nella corsa in montagna il miglior antidoto a diversi problemi che lo hanno afflitto. E ha voluto tradurre in versi le emozioni, i sentimenti e le riflessioni che gli dettavano i sentieri, anche se affrontati “a tutta”. Con esiti più che gradevoli, perché ogni pagina accompagna a fil di cielo in modo lirico. Leggero come l’aria che si respira lassù.
Il libro può essere acquistato su Amazon.

Da un altro tempo- Antonio Ballerini (Priuli & Verlucca)
Hanno ancora qualcosa da dirci le fiabe e le leggende che una tradizione plurisecolare ha saputo traghettare, più o meno inalterate, fino a noi? Oppure è destino che siano condannate all’oblio, trascinate insieme a un mondo – quello contadino – nei gorghi di una combattuta modernità? Lungi dal voler fornire una risposta, questo libro si limita a risolvere la domanda in un’operazione filologico-letteraria. Da una parte, dunque, il recupero e l’attenta contestualizzazione di alcuni frammenti di folklore alpino nella speranza di riuscire a intravedere in essi, con Calvino, «la perduta logica che governa il mondo delle fiabe». Dall’altra il tentativo di riscriverli, per trasformare gli sparsi lacerti di un repertorio che ormai sembra avere poco o niente da raccontare in racconti: otto racconti fantastici che ritessono la trama di altrettanti spunti offerti dalla narrazione popolare scavando nel passato per andare oltre il passato, verso quei ‘fondamentali’ che forse ancora giustificano – e hanno giustificato, e giustificheranno – il tempo precario degli uomini.