Ferrate

La Strada degli Alpini, nelle Dolomiti di Sesto

Ferrata spettacolare e non troppo difficile sui luoghi della Grande guerra. Un lungo avvicinamento porta al tratto attrezzato lungo la Cresta di Collerena

Una ferrata non troppo difficile, ma molto emozionante, corre lungo la cresta di Collerena, nelle Dolomiti di Sesto. Percorrere la Strada degli alpini lentamente è un viaggio nel tempo che porta a centodieci anni fa, quando tra queste montagne il silenzio perenne fu rotto dal frastuono delle esplosioni durante il primo conflitto mondiale. Per la prima volta la guerra si spinse oltre i 3.000 m cambiando il rapporto dell’uomo con la natura. I nemici più crudeli erano proprio tra le montagne: le intemperie, il freddo e le valanghe provocarono più caduti che le armi. Camminamenti, trincee e costruzioni risalenti alla Grande Guerra sono ben visibili lungo tutto il percorso.

L’itinerario

Partenza: Val Fiscalina, Moso frazione di Sesto (BZ)
Dislivello: + 1250 m
Tempo di percorrenza: 8 ore (a/r); tratto attrezzato 2.30 ore
Difficoltà: EEA

Il cammino inizia dalla strada di fronte l’Hotel Dolomitenhof dopo aver superato la sbarra che limita il traffico verso il Rifugio Fondovalle. Dopo averlo superato il sentiero è leggermente in salita e rapidamente si arriva a un bivio dove si seguono le indicazioni per il Rifugio Zsigmondy-Comici. Dopo aver superato un piccolo ponte in legno la pendenza cambia e si inizia a salire con decisione affrontando una serie di sei tornanti. Dopo un breve tratto in falsopiano un’altra serie di ripidi tornanti condurrà fuori dal bosco e La Lista (2.413m) apparirà dritta davanti agli occhi mentre sulla sinistra si vede la lunga cresta di Cima Undici (3.090 m). Un tratto di leggeri saliscendi aiuta a recuperare energie in vista delle rampe che portano allo Zsigmondy-Comici. Da questo punto in poi ci avvicineremo sempre di più a Croda dei Toni (3.094 m), una struttura complessa di cime e pinnacoli di dolomia che chiude diverse valli. Le principali sono Val Fiscalina a nord, da cui stiamo salendo, e la Val Giralba a sud dopo l’omonima forcella. La progressione si fa impegnativa superando i 2.000 metri verso il tratto finale dove scale in legno aiutano la salita.

Non visibile dal basso, se non all’inizio del sentiero, alla nostra destra diventerà ben visibile il Rifugio Zsigmondy-Comici che si raggiungerà al termine del tratto più impegnativo. La vista e il panorama dalla terrazza della struttura è magnifica ed è sufficiente spostarsi un poco verso l’alto per riuscire ad ammirare l’ampio anfiteatro formato dalla corona di cime che abbiamo intorno a 360°. Alla vista si aprono altre cime, su tutte Croda Rossa di Sesto (2.968m) e Cima Una (2.698m). L’unica vetta della Meridiana di Sesto che rimane nascosta è Pala di Popera, le altre da qui son tutte visibili.

Dopo una pausa si riprende a camminare, la segnaletica è molto ben posizionata e dopo circa un chilometro di cammino, sempre in salita, arriviamo a un bivio. Entrambe le direzioni sono corrette, sia da Collerena sia da Passo Fiscalino è possibile raggiungere uno dei due attacchi della ferrata. Il percorso più emozionante è dal valico quindi si andrà verso destra e arrivati al Passo dove iniziano le emozioni. Una lunga scala è stata scavata nella roccia a colpi di martello e piccone.

Indossiamo l’imbrago con il kit da ferrata, calziamo il casco e iniziamo la salita lungo la scala nella roccia che sale con le pareti che si fanno sempre più alte fino a raggiungere uno sperone di roccia dove continua il sentiero. Probabilmente durante la Grande Guerra si seguiva una linea più defilata e in basso per evitare il fuoco nemico, ora riusciamo a salire su una traccia ben battuta e a guadagnare il punto più alto. Le cime che si riescono a vedere da qui in poi sembrano infinite, le più importanti e note sono: a est Monte Popera (3.046 m) e i Monti Giralba (3.006 m e 2.881 m), a ovest Monte Cengia (2.559 m) le Tre Cime di Lavaredo, Punta dei Tre Scarperi (3.151m).

Riprendiamo a camminare e dopo pochi metri alla nostra sinistra inizia il cavo d’acciaio, il sentiero non è mai impegnativo, tuttavia, spesso è ricoperto di detriti ed è bene assicurarsi sempre. Si percorre una cengia scavata per arrivare ad alcune rampe sempre ben protette. Lungo il percorso una serie di resti di trinceramenti, buche d’artiglieria, punti di osservazione e fessure per i cecchini lascia immaginare quanto debba essere stata dura la vita nei rigidi inverni del 1915 e 1916.

Superato un ripido canale si arriva a una seconda cengia che aggira Collerena, il cavo è ancora presente e terminerà a breve. Terminata la cengia scavata il sentiero diventa ampio e segue una linea non ben definita, un po’ per l’azione degli agenti atmosferici, un po’ perché “vagando” sull’ampia dorsale sommitale si raggiunge comunque la palina con le indicazioni.

Si arriva al Passo di Collerena e si inizia la discesa verso lo Zsigmondy-Comici seguendo la sinistra, l’altra linea porta a Forcella dei Toni da cui si può scendere verso il Rifugio ma la pendenza diventa davvero importante e il terreno instabile. Continuiamo quindi in leggera discesa alternata a tratti un poco più ripidi fino a raggiungere il sentiero da cui siamo saliti e che porterà di nuovo a valle.

Da vedere

Il museo Rudolf Stolz
a Sesto espone schizzi e bozzetti dei numerosi affreschi, oltre a studi, acquerelli e lavori di grafica del famoso pittore sudtirolese Rudolf Stolz, nonché dipinti del fratello Albert Stolz e propone ogni anno mostre temporanee con opere di artisti prevalentemente di area tirolese.

La meridiana di Sesto è formata da cinque cime che in base alla posizione del sole permettono di conoscere l’ora. È ben visibile tra Sesto e Moso e le cime che la compongono sono: Pala del Popera (2.582 m), Croda Rossa di Sesto (2.965 m), Cima Undici, Croda dei Toni o Cima Dodici (3.094 m) e Cima Una (2.698 m).

Come arrivare

Dal Veneto si raggiunge prima Auronzo poi si seguono le indicazioni per Padola e Montecroce Comelico. Terminata la lunga discesa verso Sesto e appena entrati a Moso a sinistra il bivio che porta in Val Fiscalina (parcheggio a pagamento).

Dall’Alto Adige seguire le indicazioni per San Candido poi quelle per Sesto. Dopo avere superato il cento abitato si raggiunge Moso e prima di iniziare la salita verso Montecroce Comelico a destra le indicazioni per la Val Fiscalina.

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