
Un’impresa mai tentata prima, una sfida durata ventuno anni che ha cambiato per sempre la storia dello sci alpinismo: Vivian Bruchez ha completato la scalata e la discesa di tutte le 82 cime di oltre 4000 metri delle Alpi.
«Beh, sono vent’anni che scio le cime dei quattromila – racconta Vivian –. All’inizio in modo del tutto casuale. Poi, ho iniziato a frequentare parecchio il Vallese, in Svizzera, e mi sono reso conto di quanti progetti incredibili offrisse quella zona. Ho deciso di provare a sciare tutti i 4mila».
Da quattro primavere, Bruchez si dedica in modo sistematico a questo ambizioso progetto, con qualche ripetizione ma soprattutto con numerose prime discese – una ventina solo negli ultimi anni, come quella della parete ovest dello Zinalrothorn a fine maggio 2024.
L’ultima vetta scalata e discesa, venerdì 20 giugno 2025, è stata la Pointe Marguerite (4065m) sulle Grandes Jorasses, affrontata insieme all’amico e socio Mathieu Navillod. Un percorso che si è trasformato in alpinismo puro a causa della verticalità estrema della cima, salita dal versante italiano.
«Ho messo tutto il mio cuore, il mio corpo, tutta la mia energia in questo grande progetto. È la mia più grande opera sportiva. Anche se non sempre era possibile partire sci ai piedi, la sfida è stata arrivare il più vicino possibile, per rispetto, etica e per la bellezza della montagna.»
Un progetto epico che ha richiesto sacrifici, pazienza, confronti con la vulnerabilità fisica, ma che si è trasformato in un’avventura collettiva grazie ai compagni di cordata, quasi sempre diversi nelle varie discese. «Mi sono sempre sentito molto responsabile per gli altri, faccio quasi più attenzione ai compagni che a me stesso».
Dopo oltre 100 discese (su molte cime è salito più di una volta) e 22 nuovi itinerari tracciati, Vivian Bruchez scrive una pagina nuova e indimenticabile della montagna e dello sci ripido.