La lezione sul Fravort
Paolo, il prof di ecologia ambientale, è un insegnante diverso dagli altri. Non perchè è disabile, ma perchè gli piace portare i suoi alunni a visitare posti bellissimi e affascinanti. E perchè sa trasmettere un amore incontenibile per le sue montagne, quelle trentine. Una passione fuori dal comune, che nasconde un segreto: un passato da alpinista, che freme e pulsa dietro le barriere della paura.
Agli studenti il prof piace molto. Hanno un rapporto profondo con lui, quasi d’amicizia. Nato grazie ai suoi modi informali, alla condivisione di esperienze uniche, emozionanti. Paolo infatti, li porta a visitare posti insoliti, come le miniere argentifere e le cave per l’estrazione della pietra. E poi sa un sacco di cose sulle montagne.
Forse proprio per i suoi tanti racconti sulle Alpi, gli studenti decidono di indagare sul passato del professore. Quello che scoprono li lascia di stucco. Paolo è un ex alpinista e la sua disabilità è l’unica ragione che lo tiene lontano dalle adorate montagne.
Da qui nasce l’idea. I ragazzi decidono di organizzare, a sua insaputa, la gita di fine anno sul monte Fravort, la montagna che dal cortile della scuola si vede in lontananza. Quando è tutto pronto gli svelano la sorpresa.
Ma la reazione del prof non è quella attesa. Paolo è combattuto: sente il richiamo della montagna, desidera tornare a sentire la brezza e il profumo dell’aria d’alta quota, ma ha una paura terribile. Credeva di avere accettato il suo handicap, ma non è così, non fino in fondo. Il pensiero di salire sul Fravort riporta a galla dubbi e dolori: è la prova del nove.
Gli studenti però sono entusiasti, gli stanno vicino, lo vogliono a tutti i costi con loro. E la montagna è irresistibile e alla fine è più forte di ogni timore.
Il prof affronta la gita: ogni metro verso la vetta è per lui come tornare a vivere davvero, a sentirsi libero. E’ la sfida più importante e più bella che abbia mai affrontato, per cui sarà sempre grato agli studenti e alla montagna.
"Lezione di fine anno" è un film del 2007 dei registi Alessio Osele e Juliane R. Biasi, prodotto dal Comune di Civezzano. Tre quarti d’ora intensi ed emozionanti, che suonano come un grande canto d’amore per la montagna, e una forte esperienza di soldiarietà.
Valentina d’Angella