I Rombi di Donnas, la falesia “adolescente” della Valle d’Aosta, ideale nelle mezze stagioni
A tu per tu con Mauro Ogliengo, guida alpina, che con un gruppo di amici e colleghi ama scoprire pareti dimenticate nella sua regione. E attrezzarle per il divertimento di tutti in ogni mese dell’anno
Una falesia “adolescente” a Donnas, in Valle d’Aosta, ideale per chi non ha molto tempo a disposizione (o la voglia) per fare avvicinamenti lunghi. I ringraziamenti vanno alla guida alpina Mario Ogliengo, classe 1955, nato a Torino ma residente da tempo a Quart in Valle d’Aosta. Gestore del rifugio Benevolo dal 1983 al 1999 e Presidente della Società delle Guide del Gran Paradiso negli anni ’90, non ha mai attaccato le scarpette al chiodo, anzi ha coltivato la sua voglia di scoprire ed esplorare. Di recente, insieme a un gruppo di amici/colleghi ha scoperto e dato alla vita alla falesia I Rombi a Donnas.
Quando hai scoperto questa parete e hai deciso di chiodarla?
Siamo un gruppetto di 4 amici – Alessandro Bellini, Gianpaolo Ducly, Rocco Perrone e io -, che a tempo perso ci mettiamo alla ricerca degli “avanzi” di pareti arrampicabili, che possono andare bene, soprattutto, durante i periodi invernali quando in Valle d’Aosta diventa difficile scalare outdoor per le temperature basse. Curiosamente questa fascia rocciosa non era mai stata presa in considerazione nonostante si trovi a tre minuti a piedi da un parcheggio che oltre ad essere fornito di bagni ha anche un grosso blocco già chiodato, stile Sasso Remenno. Dopo qualche sopralluogo abbiamo avuto la fortuna di incontrare il proprietario del terreno circostante, che ci ha autorizzato alla chiodatura. Questa falesia è stata pensata per avere la maggior parte dei tiri, almeno fino a dove riuscivamo a salire in tranquillità, chiodati dal basso. Le prime linee di salita sono del 2023 e i lavori di pulizia sono stati davvero grandi e laboriosi.
Ce la descrivi?
Si tratta per lo più di un muro verticale dove ci si muove su tacche tecniche su ortogneiss a grana medio-fine, roccia generalmente di buona qualità. La salita è divertente ma richiede molta ricerca e delicatezza sui movimenti. Abbiamo voluto sfruttare, come sempre, quando possibile, tutta la lunghezza della fascia rocciosa, perciò i tiri vanno dai 35 ai 40 metri con anche di tratti meno belli nel mezzo ovviamente. Noi delle pareti non vogliamo buttare niente come “nel maiale”.
Quante vie e che gradi propone?
Le vie sono 25, abbastanza lunghe perciò è richiesta una corda da 80 metri e 20 rinvii. Il casco è consigliato anche per chi assicura. La chiodatura è a fix inox A4, con le soste su catena con anello di calata, anelli non collegati o spit e anello di calata collegati da cordoni insomma per tutti i gusti. I tiri vanno da Santa Maria, 28 m, 4c a König der fels, 7c. La media è però sul sesto grado. Ci sono anche tre vie di più tiri molto carine.
Per chi è adatta?
Va bene per uno scalatore medio che ama le tacche e non cerca le manette da tirare di forza.
Perché si chiama così?
Il nome è evidente, nasce dalla forma a rombo della parete alla base che risalta subito agli occhi. In inverno si hanno ben cinque ore di sole da sfruttare.
In quali altre zone della Bassa Valle d’Aosta hai chiodato?
Sempre in compagnia del mio gruppo di soci abbiamo chiodato, durante il periodo del Covid, una falesia decisamente più facile e molto interessante su placca: Rochers de Saint-Germain a Montjovet .Circa 20 tiri sempre sui 40 metri. Anche questa propone qualche bitiro.
Hai già adocchiato qualche altra parete “giusta” da chiodare a bassa quota?
Di nuovo al momento no visto che nel periodo estivo ci trasferiamo sul granito del Gran San Bernardo. Sicuramente abbiamo individuato sempre a Donnas, nella stessa area de Rombi un’altra possibile fascia rocciosa utilizzabile per la gioia dei climber. Ma è tutto ancora da vedere.