
“Tornerò in inverno”. Così disse in ottobre Nadir Maguet all’indomani della traversata della Translagorai Classic conclusa a tempo di record.
La promessa è stata mantenuta e rieccolo nei giorni scorsi a Passo Rolle, ai piedi delle Pale di San Martino, pronto ad affrontare un percorso in gran parte uguale a quello dell’autunno quando concluse la traversata alla Panarotta. Questa volta con gli sci ai piedi. Ancora una volta sfidando il cronometro, perché l’atleta valdostano del Team La Sportiva è uno che i percorsi li affronta sempre a tutta velocità.
Conosciuto per l’aspetto severo del suo ambiente e l’assenza di punti di appoggio intermedi, il Translagorai Classic è un itinerario che impone una preparazione fuori dal comune e concentrazione assoluta: caratteristiche che Nadir ha dimostrato ancora una volta di possedere, gestendo ogni fase della traversata con grinta e grande consapevolezza tecnica.
Con Maguet è partito Federico Nicolini, guida alpina e campione di scialpinismo, nonché storico compagno di gare di Nadir. La sua presenza dona ulteriore significato all’impresa: suo padre, Franco Nicolini, è stato il primo ad aprire il tracciato invernale del Translagorai nel febbraio 1993, da Passo Rolle a Palù del Fersina, toccando 10 cime.
Partito da Passo Rolle, il “Mago”, dopo 57 km di percorso, 60 cambi di assetto e un dislivello positivo di 5278 metri, è arrivato a Palù del Fersina in 8h53’20”, stabilendo il nuovo FKT. Una prestazione che conferma Nadir Maguet come uno degli atleti più versatili e performanti nel panorama alpino internazionale.
“È stata una sfida che ha richiesto un’intensa preparazione non solo a livello fisico ma anche mentale, visto l’ambiente estremamente isolato e le condizioni difficili”, ha detto Maguet subito dopo l’’arrivo. “Sono orgoglioso di questo record e ringrazio Federico per aver condiviso con me questa avventura, oltre che tutti coloro che mi sostengono”.
“Quella del Translagorai non è una semplice impresa da cronometro, ma una vera e propria sfida personale a 360° che unisce resistenza, abilità tecnica e grande lucidità” ha commentato Vittorio Barrasso di La Sportiva. “Nadir ha compiuto ancora una volta un’impresa dall’alto valore simbolico per chi vive la montagna in modo autentico e noi di La Sportiva siamo orgogliosi di supportarlo, condividendo con lui valori profondi come la passione e il rispetto profondo per i nostri territori”.