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Soggiorni sulle Alpi, impazza l’igloo

21 dicembre 2005 – Fra tutte le stramberie possibili e immaginabili, questa proprio mancava. Da quest’anno, in diverse località delle  Alpi, si potrà dormire in igloo.  E’ l’ultima moda "acchiappaturisti" e signore mondane alla ricerca di nuove emozioni. Accoccolate nel sacco a pelo. Dentro una casa di ghiaccio che sa di Alpi come i Te-pee indiani sanno di Milano.

 

Eppure la moda tira. Soprattutto nei centri più blasonati delle nostre montagne. Eschimesi per un giorno. Un’esperienza esclusiva, offerta dagli hotel di lusso.Di quelli che in genere ospitano capitani d’industria abituati al comfort di St. Moritz, Garmisch, Zermatt e delle Dolomiti.

 

Per la serie "facciamoci del male", abbandonato i comodi chalet in legno si passa ad una "deliziosa" notte al ghiaccio. Tutto basta fuggire dalle vacanze scontate, che fanno così "popolino". E se per dormire in un l’igloo dobbiamo costruirlo con le nostre mani, niente paura, si fa anche quello: pagando ovviamente.  

 

Dopo i bar e gli hotel di ghiaccio del Nord Europa, la "igloo-mania" è calata sulle Alpi. Prima in Svizzera e poi a Madonna di Campiglio e sulle Dolomiti altoatesine e friulane. A St. Moritz, si sale in trenino e con l’aiuto di una guida esperta ci si costruisce da soli un igloo in 3 ore. L’organizzazione fornisce sacco a pelo e materassino. Offre un drink di benvenuto e lo slittino per tornare in albergo. Il tutto alla "modica" cifra 160 euro.

 

In Svizzera ci sono addirittura 4 villaggi composti da igloo. Si trovano a Zermatt, nella regione della Jungfrau, a Engelberg e a Scoul. Un altro villaggio è sullo Zugspitze, la montagna di Garmisch in Germania. Per gestirli è nata addirittura una società ad hoc: la «Iglu-Dorf GmbH». In Alto Adige ci sono addirittura due alberghi a 4 stelle che offrono una notte da passare in Val Aurina, dopo un’ora di cammino con le «ciaspole» a 2.000 metri. Ma udite udite, non in igloo, in gallerie nella neve alte 80 centimetri. Il bello è che, a detta degli organizzatori, le iniziative funzionano.«Ci partecipano medici, avvocati, industriali che spesso hanno più di 45 anni" spiega Stefan Fauster, uno dei proprietari.

 

La chiamano, bontà loro, Alpinwellness. Si dorme in sacco a pelo sopra sacchi di iuta riempiti di fieno, quasi si trattasse di un (un)reality della montagna. Per cena, minestra d’orzo. Costo: 70 euro.  

 

Ai bontemponi "alternativi" azzardiamo una proposta: quest’estate al mare andate in una bidonville. Fa molto rustico…

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