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Elisa Giordano: cambio vita e salgo alle Meschie

La vulcanica piemontese e il marito Fabio Cavallo sono i nuovi gestori della Baita delle Meschie, sopra Peveragno nel Cuneese. Un cambio rotta importante per i due, ricchi di entusiasmo e idee

Per Elisa Giordano e Fabio Cavallo, che condividono sia la vita che la passione per la montagna, per il trail running e per lo scialpinismo, la Bisalta è la montagna di casa. Un luogo dove allenarsi e fare dislivello quando i tempi sono stretti, oppure dove salire a godersi il tramonto in ogni mese dell’anno. E la Baita delle Meschie, ubicata a 1.100 metri di quota nel comune di Peveragno (CN) è un piccolo gioiello.

Siamo innamorati della baita praticamente da sempre e mai avremmo immaginato che, un giorno, il sogno di lavorare proprio qui potesse trasformarsi in realtà” – racconta Elisa. Lei, 39 anni da pochi giorni è la nuova padrona di casa insieme al marito, che la aiuterà nei fine settimana, e a Vilma Quaranta, la mamma di lui.
Abbiamo avuto modo di intervistare Elisa telefonicamente e il suo entusiasmo ci ha travolti. Un vero e proprio fiume in piena di parole, che trasmettono tutto l’entusiasmo di questa avventura appena cominciata.

Elisa, da dove arriva la tua passione per la corsa in montagna?

La montagna mi è sempre piaciuta ma l’amore per la corsa in montagna è arrivato solamente una decina di anni fa. Sono sempre stata una “malata di sport” ma la mia attenzione è sempre stata rivolta a discipline non usuali. Da giovane mi sono dedicata alla boxe e al kick boxing. MI allenavo con un coach che in quel mondo è molto conosciuto, ero brava e ottenevo buoni risultati. Avevo solamente un problema, o meglio un cruccio: ero costantemente in lotta con la bilancia perché dovevo rientrare nella categoria 50 kg e, spesso e volentieri, li superavo di uno e o due chili! E l’unico modo per tirarli giù pur continuando a mangiare, nel periodo sotto gara, era correre. Correvo per rientrare nella categoria, praticamente.

Una specie di obbligo…

Esattamente. Così, insieme a mio fratello e con l’unico obiettivo di rimanere entro quei fatidici 50 kg, mi sono iscritta a una gara di corsa. Era il trail della Val Varaita sulla distanza dei 30 chilometri, distanza che tra le altre cose non avevo mai affrontato. Sono partita pure vestita pesante (ride Elisa, pensando all’assurdità!) con l’obiettivo di sudare il più possibile. Con mia enorme sorpresa quella volta arrivai terza o quarta.

Quindi hai mollato gli sport da combattimento e hai iniziato a correre?

No. Ho continuato a combattere ancora per qualche anno. Poi, dopo essermi fratturata il naso un paio di volte, ho deciso di chiudere con la boxe. Sai rompersi il naso non è il massimo, farlo due  volte, figurati. Così ho iniziato a correre.

 Anche tuo marito Fabio corre e insieme partecipate anche gare di scialpinismo. Come farete ora?

Sì, ma lui è molto più conosciuto di me (ride). È anche, da sempre, il mio preparatore. Con lui ho un gran feeling, e vale anche per quelle gare, tipo Mezzalama oppure AMA, da correre in coppia. Ora, con la gestione del rifugio, potrebbe essere più difficile. In realtà abbiamo deciso che non vogliamo, né io né lui, rinunciare alla corsa. Fortunatamente abbiamo la mamma di Fabio, con grande esperienza di ristorazione, che ci aiuta in cucina. Inoltre potremmo decidere di partecipare alle gare a turni, una volta io e una lui, e darci così il cambio alle Meschie.

Come è venuta l’idea di lasciare il tuo posto fisso, da impiegata, per le Meschie?

Da giovane lavoravo in un bar, poi negli anni ho fatto qualche esperienza in rifugio e ho sempre pensato che accogliere le persone, talvolta ascoltarle oppure consigliarle, servire loro quello che hai preparato, sia uno dei lavori più belli del mondo! La Baita delle Meschie era negli obiettivi miei e di Fabio già da un po’. La guardavamo e pensavamo che sarebbe stato fantastico. il tutto è accaduto mentre correvo una gara (una ultradistance) di tre giorni. Ho dato un occhio al telefono e ho visto il bando di gara per la baita. Senza pensarci due volte, da dove ero, ho chiamato Fabio e gli ho detto che dovevamo assolutamente provarci. Di darmi giusto il tempo di terminare la gara. Il resto lo sapete!

Rimane qualcosa della tua “vita precedente”?

Ma certo, tantissime cose. Ad esempio il corso di trail running per bambini a partire dai 5 anni che tengo con Fabio e con Maurizio Dalmasso. Un’idea nata lo scorso anno su esempio dell’esperienza di successo di Lisa Borzani e di suo marito Paolo, con i quali mi sono anche confrontata, e che quest’anno conta già più di venti bambini.

Iniziative in programma?

Tantissime. Dalle serate di degustazione con piatti tradizionali piemontesi alle presentazione libri e chiacchiere con gli scrittori. Abbiamo in programma un après-ski anche senza la neve, ciaspolate e camminate al chiaro di luna. E poi anche feste per l’arrivo della primavera e della stagione estiva, gare di trail per i bambini e vertical di scialpinismo, vertical al tramonto e giornate dedicate a alla conoscenza dei sentieri con guide ambientali oppure dei mestieri. E ancora, serate musicali, cinema all’aperto… è abbastanza?

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