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Itinerari: escursioni e arrampicate sull’Appennino piacentino

23 novembre 2005 – Non saranno le vette dell’Himalaya. Ma per lo meno sono vicine a casa. Bastano poche centinaia di chilometri e gli appassionati di escursionismo potranno trovare sull’Appennino piacentino-genovese delle cime su cui divertirsi, fra cui il Maggiorasca (nella foto sotto). 

 

maggiorascaQuasi senza eccezioni, tutte le montagne di questa zona sono raggiungibili senza particolari difficoltà. Fermo restando che in alcuni casi la fatica per salire queste cime è considerevole. L’offerta è considerevole.

 

La camminata che prende le mosse da Torrio e raggiunge i passi del Crociglia e del Bocco, per esempio, sembra fatta apposta per l’escursionismo.  Pendenze moderate, dislivello contenuto, segnavia impeccabili, paesaggi incantevoli e sorprendenti (difficile dimenticare le pietre della Valle Tribolata), acqua fresca che sgorga dalla roccia.

 

Ma ci sono spazi anche per l’escursionista più agguerrito che, con una buona pratica di alpinismo, potrà trovare pane per i suoi denti e cimentarsi con facili vie ferrate ("facili" per l’alpinista esperto, non per quello "fai-da-te").

 

Per chi vuole aggiungere un tocco d’avventura, il Gaep (Gruppo alpinisti escursionisti piacentini) ha inaugurato un percorso attrezzato che collega in direttissima il sentiero 103 al Monte Roncalla.

 

L’itinerario, dedicato ad Adolfo Ferrari, presenta tratti impegnativi lungo i quali sono disposte funi in acciaio ben ancorate, a cui agganciarsi con un moschettone assicurato all’imbracatura. I cartelli non lasciano dubbi: la via è classificata "EEA", ovvero per escursionisti esperti con attrezzatura.

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