A piedi tra malghe e rifugi del Monte Baldo con vista sul Lago di Garda
La lunga dorsale montuosa che sovrasta la sponda orientale del Lago di Garda è attraversata da numerosi sentieri. Spettacolari e agevolmente percorribili anche in questa stagione
Il Monte Baldo in Veneto è un balcone naturale sul Lago di Garda e per questo è molto noto agli appassionati di escursionismo e mountain bike sia italiani che stranieri. Il nome deriva dal tedesco medievale Bald che vuol dire bosco, grazie alle antiche faggete, oggi in parte sostituite da conifere, che si attraversano lungo i sentieri affrontando da sud la salita verso il Rifugio Chierego. Il percorso attraversa la lunga dorsale costituita da una successione di varie vette che superano i 2000 metri. Alcune delle cime da sud sono le Creste di Naole (1660 m), il crinale di Costabella e la sua cima (2053 m), il Coal Santo (2072 m), la Vetta delle Buse (2154 m) ed è proprio questa parte del Baldo che andremo a esplorare.
L’itinerario
Partenza: Cason (VR), località Malga Valfredda Crocetta
Durata: 4 ore a/r
Dislivello: 659 m
Difficoltà: E con un tratto EE lungo il sentiero 658
Il percorso ricalca in parte il Sentiero Naturalistico Lino Ottaviani, dedicato all’alpinista e guida alpina prematuramente scomparso. Raggiunta la Malga Valfredda Crocetta (1321 m) in auto si imbocca il sentiero “Ottaviani” 656 che inizia subito in salita e si inoltra in una splendida faggeta aprendosi di tanto in tanto sulla dorsale Naole/Costabella del Baldo con il Rifugio Chierego, a quota 1911 m, in bella vista. Il sentiero Ottaviani termina praticamente, uscendo dal bosco, alla panoramica Bocchetta di Naole a quota 1648 da cui si gode un ampio panorama sulla Valfredda e sulla dorsale del Baldo fino a Cima Costabella (2053 m). Si percorre quindi la Dorsale di Costabella fino al Rifugio Fiori del Baldo a quota 1850 metri solitamente aperto anche in autunno. Questo tratto regala ampie vedute sul Lago di Garda e l’occhio nelle giornate limpide può scrutare le vette più lontane tra cui il Monviso, le Alpi Orobie e il Gruppo dell’Adamello. Dopo una breve sosta per riprendere fiato e sorseggiare qualcosa di caldo si prosegue per il vicino Rifugio Chierego (1911 m) alle cui spalle si imbocca il sentiero 658 che un cartello ben in evidenza avverte riservato agli escursionisti esperti in quanto a filo di un versante piuttosto ripido. In questo tratto con un po’ di fortuna si possono scorgere i camosci, i cui maschi sono in pieno periodo riproduttivo e quindi presi dall’allontanare eventuali pretendenti dalle femmine più ricettive. Il sentiero prosegue con ampi panorami sulle cime Coal Santo (2072 m) e Vetta delle Buse (2154 m) fino alla Bocchetta del Coal Santo (1980 m). Si ritorna al punto di partenza seguendo a ritroso lo stesso itinerario.
L’alternativa per i più allenati
Se non si è stanchi dalla Bocchetta del Coal Santo si può proseguire verso una delle vette circostanti come Cima Costabella a soli 15 minuti o la Vetta delle Buse a circa 45. Oppure dal passo si prosegue sul versante opposto con ampi panorami sul Lago di Garda fino al Rifugio Fiori del Baldo per poi ritornare sul tracciato effettuato in salita.
Come arrivare
Dall’uscita Affi Lago di Garda Sud sull’autostrada del Brennero raggiungere Caprino Veronese. Da qui imboccare la strada che sale in direzione Spiazzi e seguire quindi le indicazioni per Malga Valfredda Crocetta.