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Montagna 1000: un progetto per rivitalizzare i comuni di montagna

Innovazione, valorizzazione ambientale e, naturalmente, crescita economica sono gli obiettivi dell’iniziativa. Un accordo pubblico-privato che unisce competenze diverse per provare a rispondere alle esigenze delle aree montane in difficoltà. Si parte dal territorio abruzzese

FIRA, Fondazione Ampioraggio e Geosmartcampus uniti per la nascita di “Montagna 1000”, un progetto che ha l’obiettivo di promuovere la sostenibilità e la crescita economica dei comuni italiani situati oltre i 1.000 metri di quota. Con “Montagna 1000” si punta su innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle risorse locali per trasformare le aree montane in un modello di sviluppo autonomo e autosufficiente, rispondendo alle loro necessità di crescita sociale, economica e di miglior sostenibilità ambientale.

«Montagna 1000», afferma Giuseppe De Nicola, Direttore di Fondazione Ampioraggio «è un progetto strategico che rispecchia la nostra visione di innovazione sostenibile, in cui tecnologia e territorio si integrano per favorire la rinascita delle aree montane. Questi territori, spesso trascurati, hanno un potenziale straordinario in termini di risorse naturali e culturali. Attraverso la nostra collaborazione, miriamo a creare un ecosistema che favorisca l’innovazione e lo sviluppo imprenditoriale, stimolando nuove opportunità di lavoro e un impatto positivo a lungo termine».

I tre attori hanno presentato l’Accordo di partenariato per l’avvio del progetto a Merano in occasione di Jazz’Inn 2024, evento durante il quale FIRA ha spiegato gli obiettivi di Montagna 1000: diventare un punto di riferimento per la trasformazione tecnologica dei borghi montani, sostenendo la produttività e la competitività delle aree interne e rispondendo ai bisogni dei consumatori. Il progetto mira alla creazione di un modello poi replicabile a livello nazionale, partendo da un primo polo sperimentale in Abruzzo.
Montagna 1000 vuole supportare l’attrattività dei territori montani e realizzare una “smart mountain society”, in cui le comunità possano crescere grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate e alla creazione di infrastrutture digitali. Con un focus su settori chiave come turismo e agricoltura, l’hub mira a garantire ai territori montani un futuro sostenibile, adattivo e capace di fronteggiare le sfide del cambiamento climatico.

«L’accordo», dichiara Giacomo D’Ignazio, Presidente di FIRA, «muove dal ruolo che FIRA riveste nel promuovere e valorizzare il territorio abruzzese in un’ottica di crescita omogenea e strutturale di tutte le aree che lo compongono. In tal senso, il tema delle aree interne diventa centrale nella programmazione regionale e quindi nell’agenda di FIRA, poiché sono i territori più fragili, che necessitano di maggiori attenzioni e investimenti per contrastare l’ormai fisiologico rallentamento di crescita e sviluppo». Anche Guido Fabbri, General Manager del Geosmarcampus sottolinea l’importanza della collaborazione pubblico e privato per lo sviluppo di progetti innovativi di rinascita e valorizzazione dei territori montani «sempre nella logica della sostenibilità, innovazione e occupazione. Penso che il futuro delle aree interne, il loro sviluppo ed il loro progresso, rappresenti uno degli elementi chiave per il Futuro del nostro Paese».

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