Assegnato allo spagnolo Jordi Corominas il Piolet d’Or alla carriera
Tante le imprese portate a termine dallo scalatore iberico, classe 1958, tra cui spicca la ripetizione della Magic Line al K2. Il suo approccio “leggero” alla scalata ha influenzato le generazioni successive di arrampicatori spagnoli
È lo spagnolo Jordi Corominas, classe 1958, ad aggiudicarsi il sedicesimo Piolet d’Or alla carriera, che sarà assegnato il prossimo dicembre a San Martino di Castrozza. Ad annunciarlo, in occasione del Festival dello Sport a Trento, la fuoriclasse francese Catherine Destivelle, anche lei vincitrice del prestigioso premio nel 2020. Prima e, finora. unica donna.
«Jordi è un alpinista estremamente schivo e di poche parole, ma determinante per la storia recente della nostra disciplina», ha commentato Christian Trommsdorff, presidente del Group de haute montagne, associazione di alpinisti francesi che ogni anno, insieme alla rivista Montagnes, organizza il premio. «Corominas, inoltre, si è dimostrato e si dimostra tuttora capace di trasmettere la propria autentica passione per la montagna agli altri, attraverso il suo costante lavoro di guida alpina, che svolge ininterrottamente da ormai 30 anni».
Un mestiere, quello di guida, che lo ha recentemente portato ad accompagnare sulla vetta del Monch, nell’Oberland bernese, uno dei suoi compagni di cordata e spedizione più agée: il novantenne Jordi Pons, che fu il primo alpinista spagnolo a scalare lo sperone Walker e la parete nord dell’Eiger.
Nato a Barcellona, Jordi Corominas ha trascorso la propria giovinezza arrampicando sui Pirenei e sulle montagne di La Roija, dove ha iniziato fin da subito ad aprire nuove vie su roccia. Il merito generalmente più significativo del proprio approccio alla montagna sta nell’adozione di una visione in cui anche l’alpinismo, come l’arrampicata sportiva, è caratterizzato da uno stile leggero, libero e progressivamente moderno: una chiave di lettura e d’azione che ha influenzato moltissimo la transizione generazionale degli scalatori spagnoli venuti dopo di lui.
Primariamente conosciuto per la ripetizione della celebre Magic Line al K2 nel 2004, Corominas ha inanellato imprese altrettanto degne di nota, soprattutto in Perù e in Himalaya, dove ha scalato senza ossigeno supplementare il Dhaulagiri nel 1991 e il Gasherbrum II nel 2006. Sono invece sudamericane le solitarie veloci più ricordate di Jordi, fra cui la prima salita in solitaria – oltre che rarissima ripetizione – della via ecuadoriana sulla parete sud del Nevado Santa Cruz, un seimila di tutto rispetto scalato da Corominas in appena sei ore.
Appuntamento dunque per la consegna del premio a San Martino di Castrozza, in Trentino, dall’8 all’11 dicembre. Il Piolet d’Or alla carriera è dedicato, dal 2012, alla memoria di Walter Bonatti, dopo che fu vinto dallo stesso Bonatti nell’ormai lontano 2009. Proprio in quell’occasione, a Chamonix, Jordi Corominas conobbe il proprio mito: possiamo allora solamente immaginare l’emozione che accompagnerà l’alpinista spagnolo fra due mesi, nel recarsi sul palco per ritirarlo a sua volta.