Rifugi

È in Germania il primo rifugio vegetariano d’alta quota

Silvia Beyer ha aperto la sua struttura nel 2015 sui monti dell’Algovia a 1180 metri di quota. Nel menù piatti della tradizione realizzati con ingredienti regionali o provenienti da aziende certificate bio

Una volta arrivati al rifugio si può fare a meno di brasati e salsicce, stinchi di maiale o spezzatini? Certamente sì, ma c’è un posto, in Germania, dove questa scelta è obbligata: si tratta della Hündeleskopfhütte di Pfronten, a 1180 metri di altitudine, il primo rifugio vegetariano delle Alpi. Raggiungibile con un’escursione di un’ora tramite il sentiero che parte dal parcheggio pubblico di Pfronten-Kappel, a piedi e in mountain bike, il rifugio ricompensa la fatica dei suoi visitatori con piatti della cucina tradizionale locale rivisitati in chiave vegetariana (e vegana). 

Tutto nasce dalla sensibilità di Silvia Beyer, la proprietaria, che nel 2015 ha deciso di combinare i principi dell’agricoltura biologica con l’idea di alimentazione consapevole, proponendo ai propri ospiti un menu sostenibile e attento alle risorse, in armonia con la natura.

La Beyer attribuisce grande importanza ai prodotti regionali provenienti da agricoltura biologica: «evitando la carne e utilizzando ingredienti di origine vegetale, viene realizzato un menu sostenibile e attento alle risorse. I piatti sono sani, equilibrati e variegati e contengono molta frutta e verdura fresca, legumi, noci, semi e prodotti a base di cereali. Così, il concetto di rifugio rappresenta un approccio olistico a un’alimentazione sana e sostenibile». Di fatto il rifugio Hündeleskopfhütte combina i principi dell’agricoltura biologica con l’idea di un’alimentazione consapevole, creando esperienze di ristorazione innovative per l’alta quota. E gli escursionisti apprezzano.

«Oggi – continua la Beyer – sempre più persone diventano vegetariane o vegane, per convinzione, per motivi etici o di salute, o semplicemente perché questi piatti hanno un buon sapore. Mangiamo in modo consapevole e vogliamo sapere da dove proviene quello che si trova nel piatto cibo, come è stato coltivato. È un piacere per me contribuire a questo sviluppo con il mio lavoro e cucinare prelibatezze fresche e semplici della cucina dell’Algovia per i frequentatori della montagna. I nostri ingredienti provengono dal negozio di alimenti naturali dietro l’angolo, da agricoltori regionali che coltivano prodotti biologici e da un caseificio certificato senza OGM che lavora solo latte di mucche che mangiano erba e fieno. Le patate, la barbabietola gialla e il grano di farro per la treccia della domenica provengono da una fattoria Demeter nel Giura Svevo. Il nostro caffè proviene dal progetto Hand in Hand gestito dall’azienda Rapunzel, con sede in Algovia, che garantisce che i lavoratori dall’altra parte del mondo siano pagati equamente per la coltivazione biologica e sostenibile del caffè. Cosa dicono gli abitanti dell’Algovia del nostro caffè? “An aschtändiger Kaffä halt!” (un ottimo caffè!)».

Al rifugio Hündeleskopfhütte è possibile gustare squisite torte fatte in casa, pane e formaggio vegano, frittelle o un piatto caldo come il tradizionale Allgäuer Kässpatzen (spätzle al formaggio con cipolle fritte), l’Hündlespatzen (Kässpatzen vegano), l’Hüttenwrap (frittelle alle erbe e spezie) e il Kaiserschmarrn.

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