Jost Kobush torna in Nepal per preparare il tentativo in solitaria sull’Everest del prossimo inverno
L’alpinista tedesco prevede di salire subito un 7000. Questa prima ascesa gli servirà in vista del terzo tentativo di scalata sulla cresta Ovest dell’Everest.
Jost Kobush tenterà con Nicolas Scheidtweiler un 7000 inviolato del Nepal, di cui non ha rivelato il nome. Più che la scalata in sé, all’alpinista tedesco interessa prepararsi al suo terzo tentativo sull’Everest, in invernale e in solitaria. Prima di partire ha dichiarato che il progetto sulla montagna più alta del mondo fa parte di un processo di evoluzione continua per lui come alpinista.
Quattro anni fa, Kobush aveva sorpreso la comunità alpinistica annunciando proprio che avrebbe scalato l’Everest da solo, in inverno, per la cresta Ovest. Alcuni, tra cui Reinhold Messner, non l’avevano preso sul serio, altri sì e temevano per la sua vita. Ma lui è partito, ci ha provato due volte, ed è tornato a casa. La prima volta raggiungendo i 7300 metri, la seconda solo 6400, a causa delle cattive condizioni.
Poi, a febbraio-marzo 2023, ha salito in solitaria il Denali, per allenarsi. “Scalare il Denali mi ha mostrato che ho le competenze necessarie per muovermi in ogni condizione. Mi sono sentito in pace e in controllo della situazione lassù. Tutto sommato, è stata un’esperienza molto bella, e tutto è filato liscio. Okay, ho dovuto vedermela con alcuni momenti duri, soprattutto il freddo incredibile in vetta, dove i miei occhi si sono congelati chiusi” ha detto Kobush.
Pur essendo il progetto Everest piuttosto ambizioso, l’alpinista lo approccia in modo cauto. “Il mio obiettivo è arrivare più in alto degli anni scorsi e battere il record del punto più alto raggiunto sulla cresta Ovest dell’Everest in inverno. Se riuscissi ad arrivare a 7500 metri e a dare un’occhiata all’Hornbein Couloir, sarei pienamente soddisfatto e considererei la spedizione un successo. Questo non vuol dire che io non voglia arrivare in cima. Ovviamente lo voglio, e chissà, ma voglio andare avanti un passo dopo l’altro”.