La nuova ferrata Val del Rì porta alla scoperta di un canyon dimenticato del Trentino
Inaugurato poche settimane fa, il nuovo sentiero attrezzato nei press i di Mezzolombardo presenta difficoltà medie ed è percorribile tutto l’anno
Il percorso di questa nuova via ferrata, inaugurata nel mese di luglio, inizia dalla parte alta del paese di Mezzolombardo, in provincia di Trento. Un ampio parcheggio, in prossimità del cimitero, permette di raggiungere in pochi minuti a piedi la località Toresela, sede del ponte sospeso, che con i suoi 130 metri di estensione è uno dei più lunghi d’Italia. Superato il ponte, l’escursione prosegue su un sentiero percorribile piuttosto agevolmente, con protezioni in legno e un corrimano metallico che conduce fino al primo incontro con l’acqua del rio Fai, che sarà il co-protagonista dell’intera escursione.
Alla base della forra parte, infatti, il sentiero attrezzato vero e proprio, con una serie di staffe metalliche su parete verticale, che si alternano a qualche passaggio su tracce di sentiero. Seguendo sempre le verticalità, si supera una seconda parte di parete un po’ più impegnativa della precedente, per affrontare poi il primo ponte tibetano dell’itinerario, attrezzato con un cordino per i piedi e passamani laterali ai quali ancorarsi e aggrapparsi con le mani. Si prosegue superando uno sperone roccioso oltre il quale si incontra un secondo ponte tibetano (più lungo del precedente), terminato il quale si continua in discesa attraverso la forra.
Le difficoltà aumentano con un lungo traverso su staffe, posto sopra il corso d’acqua, per superare il quale occorre avere un po’ di forza nelle braccia, fino ad un terzo ponte tibetano. Per la conformazione della roccia e la presenza di umidità dovuta all’acqua, è necessario procedere, per quasi tutto il tragitto, con l’ausilio delle staffe e del cordino. Una stretta fenditura fra due pareti deve essere attraversata per avvicinarsi nuovamente ad un’altra cascata. Ci attende un nuovo passaggio impegnativo con scalini verticali e leggero strapiombo fino all’ultimo ponte tibetano.
Quindi si incontra un bivio. A sinistra si sale brevemente per raggiungere il sentiero che riporta al punto di partenza. Per effettuare il percorso completo si segue il cordino che scende sulla destra. Le difficoltà sono sempre simili a quelle incontrate fin qui, con qualche tratto fangoso che richiede attenzione. Poi risalendo a zig zag il costone si raggiunge l’uscita.
L’itinerario completo richiede circa 3.30 ore (2.30 sulla ferrata) e prevede un dislivello complessivo di 360 metri. Il tracciato è percorribile tutto l’anno anche in considerazione della quota ridotta, max 630 m.