Ma quanto è bello scalare in autunno?
Il piacere di una salita dipende anche dal momento, dalla stagione e dalla sua luce. Queste sono le settimane perfette
Con l’arrivo dell’autunno i profumi si trasformano, cambiano i suoni e la temperatura, chiari e scuri si fronteggiano. Ogni volta è qualcosa di diverso.
D’incanto ci si ritrova a scalare per spazi imprecisati, solitari e, soprattutto, per terreni non circoscritti.
Non ci sono parole per descrivere il bagliore che, improvvisamente, inonda la parete.
E’ il tempo in cui i rifugi chiudono e i paesi di montagna si svuotano dai turisti, le giornate si accorciano e i versanti assolati si fanno cercare.
Nonostante ciò la montagna in questo periodo è davvero speciale.
L’aria si fa fredda e tersa e si vede lontano, il bosco è una tavolozza di colori, più in basso le nebbie si addensano e ristagnano nelle valli e pianure operose.
Con un po’ di astuzia è possibile fare ancora qualche bella arrampicata scegliendo le pareti meglio esposte al sole.
Il cielo è pulito, non si suda e i temporali sono un lontano ricordo; di nuovo il gelo e le prime spolverate di neve autunnale tengono insieme rocce e detriti instabili.
Senza la luce sfacciata dell’estate è bello immergersi in tanta bellezza, che fa da contrappeso ad ogni fatica, che ci aiuta a fare un po’ di chiarezza su che cosa sia scalare le montagne, qualcosa di diverso da tutto quello che ci viene proposto o raccontato.
Alcuni luoghi e situazioni hanno il dono di far star bene.
In fondo la serenità di un luogo, la sua bellezza, è soprattutto un fatto di sguardo, un privilegio accordato con le foglie e gli aghi di larice da soffiare via dagli appigli.
Anche quest’anno non vi è più traccia di neve residua sino alle creste più alte dei giganti del Bernina. La fine dell’estate si annuncia con l’ingiallire dei pascoli. Un segno distintivo dell’avvicinarsi all’equinozio è il potente profumo forse sprigionato dall’Anthyllis vulneraria a fine fioritura. A metà tra il profumo di fieno e calzettone strausato, arriva dritto al naso, segna il tempo e l’arrivo delle lunghe ombre.
Naso a terra provate a rintracciarla.