Che Cesare Re sia un grande fotografo di montagna è fatto noto. E’ lui che cura la rubrica dedicata alla fotografia su montagna.tv in cui, da professionista, svela i segreti che permettono anche al semplice amatore come realizzare lo scatto perfetto. Pochi invece sanno che Cesare Re è un gran pignolo: meticoloso, attento al dettaglio, tutto deve essere pianificato a dovere. Ed è così anche quando si appresta a partire per un’escursione, che sia di puro piacere o di lavoro (che poi per lui in fondo è la stessa cosa).
Proprio per questo si va sul sicuro facendosi accompagnare in montagna dalla sua nuovissima guida “Sentieri in Ossola e Valsesia” (ed. Versante Sud). Sono 91 gli itinerari descritti. Cesare li ha percorsi (o ripercorsi) tutti in tempi recenti, in modo da poter offrire nei limiti del possibile la descrizione più attuale alla luce delle spesso mutevoli condizioni dei tracciati a seguito di frane o alluvioni. Ancora poco prima di andare in stampa ha rifatto il giro dei suoi contatti nelle varie valli per un ultimissimo controllo. Io stesso sono stato “vittima” della sua meticolosità: “ma su quella frana dell’Alpe Fillar si può passare o bisogna fare un altro giro? Il sentiero per il Bivacco Lanti è ok dopo l’alluvione, i ponti ci sono ancora tutti?”. E via dicendo, valle dopo valle, sentiero dopo sentiero.
Ogni itinerario descritto è preceduto da un commento introduttivo sulla zona ed è corredato da una tabella con i dati tecnici, mappa e traccia gps e sintetici suggerimenti per percorsi alternativi nelle vicinanze. Poi ci sono le foto, di grande formato rispetto ad analoghe pubblicazioni. Bella forza, l’autore è un fotografo. “Ogni foto scelta doveva avere un significato, trasmettere un’emozione. Ho cercato di dare qualcosa di più rispetto alla semplice immagine didascalica”, sottolinea Re.
Camminate anche nei luoghi meno scontati
Il viaggio di Cesare si sviluppa in gran parte nell’area del Monte Rosa. Sul versante vercellese, oltre alle escursioni in partenza da Alagna o dalle sue immediate vicinanze, ampio spazio è dedicato anche alle vallate laterali della Valsesia come la Val Sorba, la Val d’Egua, la Val Mastallone e la Val Sermenza. Un capitolo è anche riservato alla salita alla Capanna Margherita e ai quattromila del Rosa. “Certo, non parliamo di sentieri, ma come facevo a non inserirli?”, spiega Cesare sottolineando la necessità di affrontare quegli itinerari con la consapevolezza e l’attrezzatura necessaria.
Regina incontrastata e incontrastabile della parte della guida dedicata alla Val d’Ossola è la parete Est del Monte Rosa, che fa da sfondo alle numerose camminate descritte sopra Macugnaga e in Valle Anzasca. Ma poi ecco gli itinerari nella selvaggia Valle Antrona oppure nella poesia dell’Alpe Devero e dell’Alpe Veglia, gli spettacoli della Val Formazza e della Valle Antigorio, la dolcezza della Val Vigezzo e, naturalmente, i suggerimenti per inoltrarsi nella wilderness del Parco Nazionale della Val Grande.
Ok, Cesare li hai percorsi, fotografati e raccontati tutti per bene. Ma adesso quali sono i tuoi preferiti? “Non mi nasconderò dietro il classico sono tutti belli, ognuno ha il suo perché. Il mio cuore porta diretto verso il Rifugio Zamboni e il Lago delle Locce sotto la Est del Rosa. E non solo perché il luogo è straordinario. Scoprii quel posto bigiando al liceo“, confessa Cesare Re. “Presi l’auto e mi ritrovai a Macugnaga e da lì seguendo i cartelli raggiunsi lo Zamboni, rimanendone incantato. Per fortuna era autunno, così non mi abbronzai e i miei genitori non poterono scoprimi. Altri luoghi a me molto cari sono l’Alpe Devero (tutta!) e l’Alta Valsesia, in particolare le escursioni ai rifugi Pastore e Barba Ferrero. Adesso che mi sono sbilanciato posso davvero dire che ogni itinerario ha la sua ragione d’essere. Come ovunque in montagna”.