Ultime dal Sudtirolo: la “Dynasty” della famiglia Messner
Le famiglie non litigano sulle eredità solo in California. Qualche anno fa Reinhold Messner ha ceduto i suoi cinque Messner Mountain Museum ai figli. Tra qualche mese il nuovo museo dell’alpinista, sul Monte Elmo di Sesto, nascerà con una sigla diversa.
Dall’inizio dell’estate, chi sale in cabinovia da Sesto/Sexten, in alta Val Pusteria, ai quasi 2000 metri della zona sciistica del Monte Elmo si trova davanti a un enorme cantiere. Accanto alla stradina che sale verso il rifugio Gallo Cedrone e il crinale, di fronte a un meraviglioso panorama sulla Croda Rossa e la Croda dei Toni, operai, gru e ruspe lavorano a pieno ritmo per trasformare l’arrivo della vecchia funivia in un museo.
All’uscita della cabinovia Helm Jet, e proprio davanti al cantiere, dei vistosi striscioni dal fondo nero mostrano a escursionisti e turisti la celebre faccia di Reinhold Messner. Una scritta in inglese recita “Ready for more? Opening Fall 2024”, “Pronti per una novità? Apertura nell’autunno 2024”. Nell’angolo in basso a destra c’è il logo del comprensorio 3 Zinnen Dolomites che gestisce gli impianti di risalita della zona.
A far capire che qualcosa di importante è cambiato provvede un altro logo, che campeggia a sinistra, e che ricorda (ma ricorda soltanto) quello dei MMM, i Messner Mountain Museum, che centinaia di migliaia di visitatori continuano a visitare e apprezzare a Castel Firmiano e a Castel Juval, a Solda, a Brunico e sul Plan de Corones.
Alla fine dell’estate 2023, quando abbiamo dato la notizia dei lavori, i comunicati ufficiali parlavano del nuovo MMM Monte Elmo, progettato dall’architetta Ulla Hell dello Studio Plasma di Sesto, dedicato all’alpinismo su roccia. Oggi invece il logo è MMH, Messner Mountain Heritage, una sigla che Reinhold aveva introdotto qualche anno fa per indicare una serie di eventi culturali e conferenze. Il cambio di sigla del nuovo museo è il segnale di una rottura profonda.
Qualche settimana fa, quando ho chiesto per mail alla segreteria dei Messner Mountain Museum se era possibile visitare il nuovo cantiere, la risposta è stata cortese ma brutale, “non ci sarà alcun Messner Mountain Museum sul Monte Elmo a Sesto”. Poi le voci di una rottura tra Reinhold e i figli (e in particolare Magdalena, la responsabile dei MMM), hanno iniziato a moltiplicarsi.
La conferma è arrivata nei giorni scorsi da una testata tedesca, e stamattina da un’intervista rilasciata da Reinhold Messner a Matteo Macuglia, e uscita sulle pagine del Trentino del “Corriere della Sera”. Secondo il collega e il quotidiano di Via Solferino, a causare la separazione, e poi un autentico muro contro muro, sono state delle “liti in famiglia nate dalla scelta di anticipare l’eredità e, forse, dalle nozze con Diane Schumacher”.
A quanto si capisce, e come scrive il “Corriere”, tutto nasce dalla decisione di Reinhold di intestare ai figli, ben prima della sua morte (il grande alpinista sta benissimo, e a settembre festeggerà gli 80 anni), la maggior parte del suo patrimonio, e in particolare i suoi cinque e affermati Messner Museum.
Ricordiamo che il “re degli ottomila” ha quattro eredi, Layla (figlia della compagna canadese Nena Holguin), e poi Magdalena, Simon e Anna, nati dalla seconda moglie dell’alpinista, la tedesca Sabine Stehle. Non erano nati figli dal primo matrimonio di Messner, dal 1982 al 1987, con la bavarese Uschi Demeter.
Nel 2019, dopo aver divorziato dalla Stehle, Reinhold si è risposato con Diane Schumacher, nata in Liechtenstein e residente a Monaco di Baviera. “Siamo complementari. È l’unica che può portare avanti la mia eredità spirituale in futuro, è lei il mio punto di riferimento” ha spiegato l’alpinista in una recentissima intervista.
Qualche mese o qualche settimana fa lo scontro, doloroso come tutte le liti in famiglia, e che coinvolge un patrimonio importante sia dal punto di vista culturale sia da quello puramente economico.
“I miei figli mi hanno deluso, io non ho ereditato nulla dai miei genitori e ne sono felice, non c’era altro che rispetto e gratitudine. Eravamo una grande famiglia, molti fratelli e sorelle, e ci siamo presi cura dei nostri genitori anche in età avanzata. Nel momento in cui ho distribuito la mia eredità materiale ai figli e alla moglie la famiglia si è spezzata” ha raccontato Reinhold Messner a Matteo Macuglia e al “Corriere”.
Il collega di Trento sbaglia quando scrive del “fallimento del progetto per il sesto museo della montagna a Sesto”, perché basta salire alla zona sciistica del Monte Elmo per vedere che il cantiere sta andando avanti a pieno ritmo. Quando il nuovo museo verrà inaugurato in autunno (la data non è ancora stata comunicata) si assisterà a un’inedita contrapposizione tra i MMM e i MMH.
Le liti familiari, in Alto Adige come in ogni parte del mondo, vanno prima di tutto rispettate, perché sono più dolorose delle altre. La contrapposizione tra due gruppi concorrenti di musei può nuocere all’immagine e alla promozione turistica della Provincia di Bolzano, che negli ultimi decenni ha investito risorse importanti sulle iniziative di Reinhold Messner.
Forse, ma è un forse grande come una casa, proprio l’amministrazione provinciale dell’Alto Adige, che ha come Assessore alla Sanità Hubert Messner, medico e fratello minore di Reinhold) può intervenire per trovare un compromesso. Attendiamo, con affetto e rispetto, di saperne di più. Se Reinhold, Magdalena o altri vogliono raccontare la propria versione siamo qui.