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Simone Moro, marketing e Cerro Torre

27-07-2005 Che Simone Moro sia un alpinista attento anche all’aspetto mediatico delle sue imprese è cosa nota. Ma lo scalatore bergamasco ora ha una marcia in più. Da qualche giorno se ne va in giro con una fiammante Audi nera che porta appiccicate alle fiancate la sua effige. Due foto – o meglio, due gigantografie – dell’alpinista in azione, corredate dal suo nome in bella evidenza.

 

Risultato: la "Moro-mobile" non passa certo inosservata. Un’astuta quanto efficace mossa di marketing.    

 

Intanto il bergamasco, rientrato anzitempo dalla spedizione sul Batura II interrotta a causa di una slavina che ha travolto il suo compagno, l’americano Joby Odgwyn, pensa già a nuove avventure. 

 

Nel mirino, stavolta, la Patagonia. A vent’anni esatti dall’impresa di Ermanno Salvaterra, Moro tenterà la terza salita invernale al Cerro Torre. Lo affiancheranno il il bergamasco Bruno "Camos" Tassi, il kazako Dennis Urubko e il redivivo Odgwyn nel ruolo di cameramen.      

 

 

 

 

nella foto: Simone Moro conquista il Sisha Pangma

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