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Emergenza TIR al tunnel del Monte Bianco

16-06-2005 – La CIPRA Italia (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) scende in campo a sostegno dei manifestanti italiani e francesi che anche oggi si daranno appuntamento all’imbocco di Chamonix del tunnel del Monte Bianco per manifestare la loro indignazione contro l’aumento del trasporto pesante che rende sempre più invivibili e rischiose le valli del Monte Bianco.

"Ci sentiamo vicini ai cittadini, ai comitati e alle associazioni assediati dal traffico pesante incanalato verso il tunnel del Monte Bianco", afferma il presidente di CIPRA Italia, Damiano Di Simine, "una protesta giusta che condividiamo, perché è incredibile che, perfino in una situazione di emergenza e grave rischio come quella apertasi con il rogo nel tunnel del Frejus, non vengano assunti provvedimenti incisivi per dirottare sulle ferrovie le grandi quantità di merci che ogni giorno attraversano le Alpi."

La CIPRA Italia esprime anche una grande preoccupazione per le dichiarazioni di quanti nei giorni scorsi hanno affermato la necessità di realizzare un secondo tunnel dell’autostrada del Frejus. “Si tratta di dichiarazioni strumentali fatte in un momento di emergenza, ma che non aiutano né ad affrontare l’emergenza né ad impostare programmazioni capaci di ridurre la pressione del traffico stradale: l’Unione Europea ha già scritto a chiare lettere che la creazione di nuove capacità stradali ai valichi contrasta con gli obiettivi di trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia e alla navigazione. Si tratta semmai di applicare i principi del protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi, che afferma la necessità di incentivare e rendere più competitiva la modalità ferroviaria per il trasporto delle merci".

"Il trasporto su strada è causa di severi rischi e costi pagati dall’intera comunità. La vera sfida è quella di far sì che le ferrovie sappiano offrire servizi competitivi con l’autotrasporto, in termini di costi, di affidabilità e di puntualità delle consegne: per questo obiettivo le enormi infrastrutture da costruire nell’arco di decenni non rappresentano una priorità, invece occorrono subito investimenti sulla modernizzazione delle reti, del materiale e della logistica ferroviaria, interventi che quasi sempre si possono approntare in tempi brevi, finanziandoli con una equa tassazione del trasporto stradale, come già avviene in Svizzera

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