Alpinismo

Allie Pepper e Flor Cuenca in vetta all’Annapurna senza ossigeno

L’australiana e la peruviana hanno compiuto le più belle salite sulla montagna, che in questi giorni è stata scalata da numerose cordate. Per la Cuenca è il decimo ottomila “pulito”

Complice un’ampia finestra di meteo favorevole sono state numerose negli ultimi tre giorni le salite sull’Annapurna. Colpisce l’alta percentuale di alpiniste donne che hanno raggiunto la sommità. Il primo giorno è toccato alle ucraine Iryna Karagan e Irina Galay e a Clara Kolouchova della Repubblica Ceca. Tutte salite facendo ricorso all’ossigeno supplementare.

Di ben altro spessore le ascese dell’australiana Alessandra Kate Pepper (più nota con il diminutivo Allie) e della peruviana Graciela Flor Cuenca Blas, che non hanno fatto ricorso alle bombole. Le due hanno toccato la vetta ieri 13 aprile, sono state accompagnate dagli sherpa di Seven Summit Treks e non sono salite insieme.

Per quanto non notissime, entrambe vantano un’importante collezione di vette over Ottomila. La Pepper è già salita senza ossigeno sul Cho Oyu (nel lontano 2007), sul Broad Peak e sul Manaslu (entrambe nel 2023) ed aveva già raggiunto la cima dell’Annapurna nel 2022, quella volta con l’ossigeno. Hanno emozionato nei giorni scorsi le immagini del suo faticoso incedere sopra il Campo 3 diffuse attraverso i suoi canali social.

Per Flor “Hirkawarmi” Cuenca l’Annapurna è, invece, il decimo ottomila, tutti saliti senza ossigeno. Anche per la peruviana è stato il Cho Oyu (nel 2016) la prima vetta della collezione. Ad esso sono seguiti Manaslu, Broad Peak, Gasherbrum I, Dhaulagiri, K2, Kanchenjunga, Nanga Parbat e Gasherbrum II. Proprio dopo quest’ultima salita, nel 2023, la Cuenca ha tenuto a riconoscere con grande onestà intellettuale l’importanza delle corde fisse installate dagli sherpa delle spedizioni commerciali:

“Ho sempre approfittato delle corde fisse che ho trovato sulle vie. Per me sono state indispensabili. Ma voglio sottolineare che gli sherpa che mi hanno accompagnato in tutte le mie salite non avevano ossigeno nello zaino da utilizzare in caso di emergenza e che mi sono portata personalmente cibo e attrezzatura anche ai campi alti”.

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