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Pochi giorni al via del Trento Film Festival. 120 film tra avventura, alpinismo, cultura e immaginazione

La rassegna trentina, giunta all’edizione numero 72, allarga i propri orizzonti e parla a tutti i frequentatori delle terre alte. In primo piano La fragilità della montagna e le nuove sfide che pone all’uomo.

«Per tanti anni, il Trento Film Festival è stato il Filmfestival della montagna, con le terre alte declinate al singolare. Retaggio una visione un po’ idealista, superata nei fatti e forse mai realmente adatta all’animo della rassegna. Fin dai primi anni, infatti, il Festival ha messo da parte il concetto monolitico di montagna da conquistare in nome di qualche idea forte, fosse il progresso o la patria. Oggi la vera identità del Trento Film Festival è nel suo pay off: Montagne e Culture. Al plurale, entrambe, perché tante sono le montagne del mondo, e ci piace pensare come addirittura infiniti i modi di guardare ad esse, di viverle e di interpretarle. Proveremo a dare spazio e voce a questa pluralità, pensando al Festival come una sorta di caleidoscopio, attraverso il quale ogni spettatore compone il suo quadro d’insieme».
Così il presidente Mauro Leveghi ha introdotto la presentazione della nuova edizione del Trento Film Festival in programma dal 26 aprile al 5 maggio.

E’ una montagna sempre meno verticale, dunque, la protagonista della rassegna, che per la sua settantaduesima edizione presterà ancora più attenzione del solito a tutto quanto si trova ai piedi delle cime. Non si tratterà di una rivoluzione, sia chiaro, ma un ulteriore avvicinarsi anche a chi a iniziato da poco a frequentare le terre alte oppure, al contrario, a chi intende guardare con occhi nuovi quello che sta sotto le crode, a fondovalle. Un Festival ancora più aperto e che parla a tutti i popoli della montagna, dunque.

120 film in cartellone

Sono i 120 film selezionati, di cui 25 per il Concorso internazionale. Le anteprime internazionali saranno 24, ben 87 quelle italiane. Film di apertura sarà Oura el-jbel (Dietro le montagne) di Mohamed Ben Attia Tunisia: presentato in anteprima alla Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è la storia di un padre “speciale” vista con gli occhi di suo figlio, in mezzo a montagne che hanno un che di magico. Un film che conquisterà il pubblico per l’anticonformismo e la libertà, oltre che per gli scenari di una Tunisia inedita.

«I due pilastri del 72. Trento Film Festival sono il Concorso internazionale e Alp&Ism: 25 titoli tra lungometraggi e corti per ognuna delle due sezioni, a sottolineare in modo chiaro un equilibrio, un bilanciamento paritario, tra due anime che da sempre caratterizzano l’identità plurale del Trento Film Festival», ha spiegato Mauro Gervasini, responsabile del programma cinematografico. «Da una parte, quindi, la montagna raccontata in Concorso nelle maniere più diverse, dall’animazione alla sperimentazione, dalla fiction al documentario. Dall’altra l’avventura, l’esplorazione, la sfida agonistica che si fa esistenziale, nel rapporto sempre più esigente con la natura, di Alp&Ism, un’ampia selezione di film su imprese eccezionali, dove l’emozione agonistica si accompagna al respiro cinematografico».

Le proiezioni speciali

Nel programma delle Proiezioni speciali 12 titoli, 10 lungometraggi e 2 corti – spiccano  l’omaggio a Francesco Nuti con il suo film “di montagna” Tutta colpa del paradiso, il restauro della versione italiana di La montagna lucente (Gasherbrum – Der leuchtende Berg) di Werner Herzog, realizzato quarant’anni fa seguendo Reinhold Messner e Hans Kammerlander in una delle più importanti imprese della storia dell’alpinismo, L’età spericolata di Marco Zingaretti con Erri De Luca, e un altro restauro, Der Berg des Schickals di Arnold Fanck, che compie cento anni e viene proposto con la musica dal vivo di Michael Löesch (pianoforte), Enrico Merlin (chitarra) e Helga Plankensteiner (sassofono e fiati). 

Ospiti e incontri

Come da consolidata tradizione, il Trento Film Festival si prospetta dunque estremamente eterogenea e ricca di spunti di riflessione, con ospiti italiani ed internazionali da ascoltare e con i quali interagire nel corso dei numerosi incontri in programma. Interverranno, tra gli altri, gli alpinisti Reinhold Messner, Tamara Lunger, Krzysztof Wielicki, Silvo Karo, la climber iraniana e attivista per i diritti civili Nasim Eshqui, il campione di arrampicata Stefano Ghisolfi, gli scrittori Mauro Corona, Arno Camenisch, Enrico Brizzi, Erri De Luca, Fosco Terzani, Matteo Righetto, gli attori Alessio Boni e Veronica Pivetti, i giornalisti Corrado Augias e Beppe Severgnini, il filosofo Umberto Galimberti, gli esploratori Alex Bellini, Tristan Gooley e Lorenzo Barone.

Infine la sempre seguitissima sezione Destinazione… quest’anno farà viaggiare il pubblico verso l’Irlanda, terra di migrazioni e paesaggi indimenticabili, alla scoperta dell’irishness, tra cinema, letteratura e ovviamente musica, con Cisco dei Modena City Ramblers che suonerà i successi di “Riportando tutto a casa”, a trent’anni dall’uscita dell’album, dialogando con il giornalista radiofonico John Vignola.

Il programma completo del festival è disponibile su www.trentofestival.it .

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