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“Qui Campo base dell’Everest, abbiamo un problema”. Ma non è una cosa troppo seria

Un nuovo, grande, pannello di benvenuto è stato montato proprio davanti al masso più fotografato del ghiacciaio del Khumbu. Sui social si scatena la rivolta

Dici Everest e dici polemica: le spedizioni commerciali, l’uso degli elicotteri, il campo base come una città, la gestione dei rifiuti, le modalità di salita di questo o di quello, i corpi degli alpinisti caduti lasciati sulla montagna, le tasse sempre più elevate richieste dal governo nepalese… La lista potrebbe andare avanti all’infinito e si tratta (quasi) sempre di questioni con almeno un minimo di spessore. Da qualche giorno però il vento è cambiato. Tutta colpa di un cartello.

Già, a suscitare scandalo e dibattito è il grande pannello posto all’inizio dell’area del Campo base. Niente di particolarmente drammatico, dunque. Il cartellone raffigura l’Everest al tramonto, sormontato dalla scritta Breathe beyond limits: Everest base camp welcomes you. Hearties congratulation e con in primo piano le immagini di Edmund Hillary e di Tenzing Norgay. Dominano le tinte soft del blu e dell’azzurro, certamente meno invasive del giallo e dell’arancione delle tende degli alpinisti, e per le sue dimensioni risulta poco più di un puntino sull’ampia morena del ghiacciaio del Khumbu. Qual è il problema, dunque?

Il pannello della discordia è stato piazzato proprio davanti al super fotografato masso di granito sul quale da qualche anno qualcuno ha pennellato in rosso la scritta “Everest Base Camp 5364 m”. Un sfregio al luogo, ma ormai acquisito e amato da molti. Quasi tutti coloro che raggiungevano il campo base dell’Everest si facevano fotografare davanti a quella pietra, qualcuno lo ha perfino scelto per immortalare momenti speciali come una proposta di nozze con tanto di consegna dell’anello. Un masso sul quale centinaia di convinti sostenitori dell’ambiente hanno apposto nel tempo la loro firma con i pennarelli o, meglio, incidendolo per realizzare indelebili graffiti.

Un dibattito che infiamma i social


La decisione di montare il pannello davanti a quella roccia – per quanto oscenamente deturpata – ha scatenato una levata di scudi planetaria: è orribile, è devastante, è la riprova della mercificazione della montagna. Alcuni commenti specificano:La bellezza speciale del Campo base dell’Everest è andata perduta. Ha ferito i cuori dei trekker di tutto il mondo”, ha sentenziato sui social Anil Mahat, guida dei trekking di Oriental Journeys. “La pietra è il sentimento. Questo ha completamente rovinato tutto”, aggiunge il trekker indiano Akash Patpatia. E via di questo passo, con abbondante dispendio dell’abusatissimo aggettivo “iconico”.

La maggior parte dei commenti, però, non è completamente negativa. Piuttosto ci si sofferma sull’opportunità di sistemare il cartello proprio di fronte alla pietra dei graffiti. Era proprio necessario posizionarlo lì? Lo spazio sulla morena del Khumbu non manca di certo. La collocazione per molti suona come una provocazione, per altri nasce dal desiderio di nascondere lo scempio dei graffitari d’alta quota. Altri fanno spallucce, considerando che non è un cartello in più a modificare l’immagine di un luogo già gravemente compromesso.

Di certo pietra e cartello non avranno vita lunga in quella posizione. Il ghiacciaio, muovendosi, ha già modificato l’assetto della pietra, che appare ruotata rispetto alla stagione scorsa. Il meteo – vento e gelo in primis – inoltre, inevitabilmente non farà sconti neppure al pannello della discordia. Ad approfittare della nuova installazione saranno invece tutti coloro che non trovano di meglio che appiccicare adesivi su qualunque struttura trovano sul loro cammino. A loro il comune di Pasanglhamu ha fatto la più apprezzata delle sorprese.

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