FilmIce climbing

Le chant de la glace, guarda l’emozionante film che racconta la storia dell’ice climbing

Disponibile gratuitamente su Youtube, l’opera di Thibault Cattelan ripercorre 50 anni di arrampicate su ghiaccio attraverso le voci dei protagonisti. E immagini straordinarie

Che suono ha il ghiaccio? Secco, crepitante, scrosciante, clamoroso, violento, effimero. Ma per chi lo scala è soprattutto un canto. Una melodia pregna di passione e dedizione verso un elemento così affascinante e allo stesso tempo esigente. Un canto leggero che racconta la sete di esplorare e la lotta con l’effimero.

“Le chant de la glace” (Il canto del ghiaccio) è il nuovo lavoro realizzato dal filmmaker francese Thibault Cattelain. Un cortometraggio sulla storia del ghiaccio tra passato, presente e futuro.

“All’inizio degli anni 70 alcuni alpinisti si specializzarono in un nuovo sport: l’arrampicata su ghiaccio. Ispirata dalle imprese scozzesi in Ben Nevis e da alcune ascensioni americane, questa attività si sviluppò dapprima nei Pirenei. Si è poi diffusa a macchia d’olio sulle Alpi”.

A raccontare questa storia sono i suoi protagonisti, mostri sacri come Francois Damilano, Christophe Moulin e Thierry Renault, tra gli altri. Tra aneddoti mitici e piccozze Charlet Moser si ripercorre una storia grandiosa della fine del secolo scorso. Peccato solo la (tipica) autoreferenzialità francese che lascia i grandi del ghiaccio italiani un po’ in disparte: Grassi viene a malapena citato e a Ezio Marlier vengono concessi solo pochi istanti. Peraltro, emozionanti.

In un lungo racconto, Cattelain mostra l’evoluzione di questa disciplina fino ai giorni nostri e si interroga sul futuro. L’arrampicata su ghiaccio ci spinge anche a interrogarci sul nostro posto nel mondo e sul nostro rapporto con l’ambiente. L’azione stessa, compreso l’uso delle piccozze, è un’allegoria dell’impatto dell’uomo sulla natura: violento e aggressivo, dominatore e invasivo.

Quasi cinquant’anni dopo, mentre il pianeta Terra subisce un drastico riscaldamento globale, i nostri inverni sono sempre più modificati. Gli strumenti di comunicazione aumentano l’eccessiva frequentazione delle aree naturali. Con un effetto domino, i cambiamenti multifattoriali dell’ambiente stanno amplificando i rischi associati alle nostre attività. Ora più che mai, gli scalatori di ghiaccio devono adattarsi. E cambiare.

Immagini emozionanti si intrecciano a riflessioni profonde e naturalmente emerge anche l’urgenza ambientale. Forse che la vera sfida del domani non è andare oltre il VII grado o alzare ancora di più l’asticella delle difficoltà, ma trovare la propria ‘via’ in montagna con una sempre maggiore consapevolezza del proprio impatto.

Clicca qui per guardare il film:

 

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close