News

Quanto costa acquistare la casa in montagna?

Le quotazioni salgono senza impennate, ma se si cerca un tetto nelle località più rinomate i prezzi sono ancora proibitivi. Sono sempre di più coloro che affittano a terzi l’abitazione quando non la utilizzano

La corsa alla casa in montagna rallenta ma non si arresta. E’ quanto si ricava dai report periodicamente diffusi dagli analisti del settore e dalle stesse agenzie immobiliari, e confermati dai dati recentissimi pubblicati da Abitare Co. e da Tecnocasa. Un interesse elevato che si riflette direttamente sulle quotazioni delle dimore anche se, va detto subito, la frenesia all’acquisto del 2021 è solo un ricordo.

Nell’immediato post Covid, infatti, l’esigenza di trovarsi un buen retiro in luoghi belli e non ansiogeni era per molti una priorità. Si comprava di tutto, potendo, senza pensarci troppo, privilegiando località non troppo distanti dalla sede lavorativa. Lo smartworking consentiva infatti di trascorrere la quasi totalità del tempo in qualunque luogo ci fosse una connessione Internet sufficiente, ma qualche volta bisognava tornare in sede quindi la distanza era un elemento determinante.

Oggi il mercato sembra essersi assestato. Il segno positivo caratterizza ancora i bilanci delle agenzie, ma la richiesta degli acquirenti è più consapevole. “Lo chalet in legno e pietra è il sogno, ma è comunque tassativa la presenza di uno spazio aperto, giardino o terrazza che sia”, esordisce Fabiana Megliola Responsabile Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa. “La richiesta prevalente è rivolta a unità di piccole dimensioni, bi e trilocali tra 60 e 80 mq, senza esagerazioni”.

Insomma, soldi non ce ne sono tantissimi, e quelli che ci sono non vanno buttati, ma non per questo si rinuncia. “Oggi si compra per sé stessi, ma anche per investire destinando agli affitti turistici l’immobile acquistato”, continua Megliola. “Molti poi scelgono di affittare la casa a terzi nei periodi in cui non la utilizzano, in questo modo riescono almeno a rientrare dalle spese di gestione che in montagna sono più rilevanti che altrove e dall’IMU (la cui introduzione ha frenato per molti anni il mercato delle seconde case). E’ questa la nuova tendenza che abbiamo riscontrato”.

I prezzi, come detto, continuano a salire ma non in misura troppo significativa e, soprattutto, a macchia di leopardo. Vale anche per le località più rinomate, la crescita non è uguale per tutte. “Nella scelta della destinazione per gli italiani sono importanti la facilità di accesso e i servizi. Gli stranieri, invece, privilegiano la bellezza del luogo, anche se scomodo, le possibilità di praticare escursionismo e di vivere a contatto con la natura”, dice ancora Megliola, che aggiunge: “in questo modo spesso riescono anche a spendere meno”.

Già, i prezzi. Le superstar del turismo montano si confermano tali anche per i prezzi: in base a una ricerca condotta sulla base delle rilevazioni sul venduto dall’Agenzia delle Entrate, Cortina d’Ampezzo ha come valore medio per le abitazioni top 13.800 euro al metro quadro, seguita da Madonna di Campiglio con 13mila, Courmayeur con 12.100, Corvara con 12 mila, Selva Val Gardena 11.500 e Ortisei 11 mila. Cifre importanti, che nei fatti possono spingersi anche ben più su.

Le Olimpiadi spingono all’insù anche i prezzi di Bormio. Secondo Tecnocasa i valori immobiliari variano da una media di 4000 € al mq per le tipologie usate a 6000 € al mq per abitazioni nuove o ristrutturate di recente. Molte abitazioni sono state portate in classe energetica A, aspetto molto apprezzato dalla clientela così come la presenza delle Terme e la vicinanza con gli impianti di risalita. Per spendere un po’ meno basta spostarsi di qualche chilometro e scegliere Santa Caterina Valfurva, dove i prezzi sono inferiori anche del 25/30%.

In Valle d’Aosta è ancora Tecnocasa che segnala l’incremento di interesse verso una località come Cogne, meta di un pubblico non interessato allo sci alpino, in particolare di cittadini centreuropei. Nella località posta sul confine del Parco Nazionale Gran Paradiso i valori delle soluzioni ristrutturate vanno da 3000 a 3500 € al mq, mentre per un buon usato occorre mettere in conto 2500 € al mq. Cervinia è sempre molto ricercata da chi ha un budget importante visto che un usato si aggira intorno a 6000 € al mq e il nuovo arriva a 9000 € al mq, ma nella stessa Valtournenche ci si può indirizzare su Torgnon dove i prezzi si aggirano intorno a 2500-3000 € al mq, così come a Chamois, l’unico comune in Italia non raggiungibile dalle auto, dove si acquista intorno a 2500 € al mq.

In Piemonte da segnalare la ripresa di interesse per Sestriere. La fase di stallo che ha seguito le Olimpiadi del 2006 è finita anche in conseguenza dell’acquisto degli impianti della Via Lattea da parte di un fondo inglese che sta investendo in modo importante per rinnovarli, attira l’interesse da parte degli amanti dello sci. Non ci sono nuove costruzioni a Sestriere ma, segnala ancora Tecnocasa, nella vicina Sauze di Cesana si sta procedendo a ristrutturare vecchie baite da cui ricavare soluzioni tipiche di montagna in pietra e legno, con camino, giardino e vista: in vendita a cifre che variano da 4000 a 5500 € al mq. Simili i prezzi di Bardonecchia, tra l’altro raggiungibile in treno, dove il nuovo si acquista a 5000-6000 € al mq.

Nel Triveneto, evitando le regine del turismo, si possono spendere cifre abbordabili. Secondo il report di Tecnocasa sull’Alpe Cimbra (denominazione recente dell’area che comprende tra le altre Folgaria e Lavarone), il nuovo si aggira intorno a 3500 euro al metro quadrato, cifra che quasi si dimezza scegliendo le frazioni più isolate. Ad Asiago si acquista mediamente intorno a 2900 € al mq che scendo a circa 2000 € nei vicini paesi di Gallio e Roana.

Altre indicazioni giungono dall’OMI, l’Osservatorio del mercato immobiliare, redatto dall’Agenzia delle Entrate. In Val di Fassa i prezzi toccano 6.600 euro al metro a Canazei, che scendono però a 5.200 se ci si sposta a Moena o a San Giovanni di Fassa. Secondo la medesima fonte in Alto Adige si spendono, per soluzioni di alto livello, fino a 5.700 € al mq a Dobbiaco, 5.500 € a San Vigilio di Marebbe e 4.500 € a San Candido.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close