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Caprioli: è cominciata la mattanza

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ALESSANDRIA — Il primo fucile ha tuonato intorno alle 6 e mezza di questa mattina. Subito dopo la sagoma impaurita di un capriolo si è abbattuta sul terreno dell’Alessandrino, colpita a morte. E’ solo il primo dei 150 caprioli che da oggi al 6 settembre saranno eliminati dall’ambito territoriale di caccia denominato Atc 14.  

La carneficina legalizzata è stata oggetto di numerose proteste da parte delle associazioni ambientaliste. Attorno al cacciatore che ha colpito il primo capriolo questa mattina si è riunito un gruppo di manifestanti che lo ha pesantemente contestato.  
 
Altri manifestanti stanno presidiando il centro di controllo veterinario allestito alla periferia di Acqui.
 
Imponente lo schieramento delle forze dell’ ordine per impedire che le azioni di protesta possano degenerare. Il centro di controllo ha la funzione di verificare che siano abbattuti soltanto gli esemplari selezionati e non altri.
 
Il primo è stato ucciso in località Ponzone. Il piano di abbattimento nelle zone di Acqui e Ovada è diviso in due fasi: la prima terminerà il 6 settembre, la seconda a fine dicembre con l’ eliminazione di altri 350 caprioli. Una mattanza.
 
Nel frattempo proseguono le manifestazioni di dissenso.  Una quarantina di ambientalisti armati di fischietti, campanacci, pentole, hanno contestato e tentato di impedire la prima battuta di caccia e mettere in fuga gli animali. 
 
Tra i manifestanti anche il coordinatore regionale dell’ Enpa (l’ente nazionale protezione animali) Giovanni Pallotti che su un’ auto trasmetteva da un cd, tramite un altoparlante, l’ abbaiare di cani e il rumore degli spari.

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