Itinerari

I sentieri del Palanzone, a due passi da Milano

Vicina al capoluogo lombardo, la seconda vetta del Triangolo Lariano è la meta giusta per un’escursione non faticosa ma di grande soddisfazione. Tre itinerari per raggiungere la cima. Super panoramica.

Con i suoi 1436 metri di quota il Monte Palanzone è la seconda vetta più alta del Triangolo Lariano, ovvero la grande e riconoscibilissima penisola che separa i due rami del lago di Como. Per la sua posizione e per la svettante cappella piramidale costruita sulla vetta è facilmente individuabile da buona parte della Brianza ed è raggiunto da numerosi sentieri che ne risalgono i quattro versanti. Alcuni sono molto agevoli, altri richiedono qualche fatica soprattutto nella parte appena prima della vetta costituita da una ripida cuspide prativa. Il Palanzone è molto frequentato soprattutto per i suoi panorami sulle Grigne, sui Corni di Canzo, sui Monti Lariani e sulle più distanti Alpi Pennine dalle quali spiccano inconfondibili il Monte Rosa e i 4.000 del Vallese. In caso di neve abbondante tutti gli itinerari descritti possono essere effettuati con le ciaspole senza difficoltà.

Dalla Colma di Sormano

(Dislivello 460 m, tempo 3.30 ore A/R, difficoltà E)

Il più facile, e allo stesso tempo più panoramico, dei sentieri che portano alla vetta del Monte Palanzone parte dalla Colma di Sormano (1.124 m), il valico molto conosciuto dai ciclisti per il ripidissimo muro teatro di epiche sfide al Giro di Lombardia.

Il tracciato è molto evidente e segnalato dalle indicazioni “Dorsale per Cresta”, che si seguono fino all’arrivo evitando la strada sterrata che corre parallela poco sotto il crinale. Lungo il cammino si incontrano diversi saliscendi che risalgono i rilievi che caratterizzano la dorsale, comunque sempre ampia e mai pericolosa anche se ci si può distrarre osservando, a sinistra, la sottostante Brianza punteggiata di suoi piccoli laghi.

La cappella sulla vetta del Palanzone è visibile in lontananza fin da poco dopo la partenza, non si può sbagliare. Sull’ultima cima prima della meta, il Monte Bul, si osserva un piccolo monumento che ricorda la tragedia del 26 aprile 2005 quando un elicottero dell’Aeronautica Militare si schiantò durante un esercitazione causando la morte di cinque membri dell’equipaggio.

Ancora in cresta si passa sotto un enorme faggio isolato e si giunge a destinazione. Da qui un ripido sentiero scende in 10 minuti al Rifugio Riella, unico punto d’appoggio presente da dove si rientra alla Colma di Sormano seguendo sempre la strada sterrata prestando attenzione alle sempre numerose mountain bike.

Dall’Alpe del Vicerè

(Dislivello 530 m, tempo 3.30 ore A/R, difficoltà E)

Altro itinerario molto frequentato che segue interamente una strada interpoderale tracciata a mezza costa sul versante meridionale del crinale. Si parte dall’Alpe del Vicerè (903 m) dove si trova un comodo parcheggio a pagamento e alcuni bar e ristoranti. L’itinerario è obbligato (si sbaglia solo se lo si vuole fortemente) e si procede alternando tratti pianeggianti ad altri anche ripidi fino alla Capanna Mara (1125 m; 1 ora alla partenza), aperta solo ni fine settimana. Ancora sulla strada si prosegue fino alla Bocchetta di Palanzo (1219 m), dove si imbocca il sentiero molto ripido che in circa 30 minuti conduce alla vetta. Ritorno per la stessa via dell’andata, oppure allungando brevemente passando dal Rifugio Riella.

Dall’Alpe del Prina

(Dislivello 855 m, tempo 4.30 ore A/R, difficoltà E)

Il sentiero in partenza dall’Alpe del Prina (593 m.), raggiungibile seguendo una stretta stradina asfaltata da Caslino d’Erba, è poco frequentato anche nelle giornate di maggior afflusso di escursionisti. Non presenta comunque difficoltà tecniche, ma richiede attenzione per alcuni brevi tratti a mezza costa e per il fogliame abbondante sul terreno. Dall’alpeggio si prosegue per poche centinaia di metri su asfalto e, dopo un bivio a sinistra, su una strada sterrata.

Circa 15 minuti dopo la partenza si attraversa il letto asciutto di un torrentello e si incontra il sentiero. Il fondo pietroso è un poco scomodo, ma non ci sono problemi. La salita è piuttosto ripida all’inizio, poi le pendenze si stemperano decisamente in corrispondenza dei tratti a mezza costa. Subito dopo una serie di ampi tornati tra i faggi permette di guadagnare quota senza troppo sforzo fino a giungere alla Bocchetta di Palanzo. Da qui si raggiunge la sommità del Palanzone seguendo lo stesso percorso dell’itinerario precedente. Ritorno per la stessa via dell’andata.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close