Due grandi gite con le ciaspole in Val Gardena
Si cammina nel Parco naturale Puez Odle, lontano dalle folle degli sciatori e al cospetto di alcuni dei più spettacolari gruppi delle Dolomiti
Tra Val di Funes, Val Badia e Val Gardena, altipiani, cime rocciose, agili guglie, boschi e solchi vallivi sono protetti dal Parco Naturale Puez Odle, autentica isola di natura in una delle zone più turistiche dell’intero arco alpino. Fu istituito nel 1977, per tutelare ambienti naturali preziosi come il gruppo delle Odle, “aghi” nella locale lingua ladina, montagne che rispecchiano appieno il significato del loro nome, che non solo vantano le vette più alte dell’area protetta, il Sass Rigais (3025 m) e la Furchetta, ma senza alcun dubbio incarnano anche l’ideale iconografico proprio delle Dolomiti.
Notevoli anche il poco più lontano Sass de Putia, che svetta solitario dal Passo delle Erbe, e il massiccio della Stevia che sovrasta l’Alpe Cisles, dove è situato il rifugio Firenze. Oltre alla protezione dell’ambiente, scopi dell’area protetta sono anche la ricerca scientifica e la protezione e rivalutazione del Maso, tipica costruzione rurale in legno e pietra, composta da stalla, fienile e abitazione. Area di partenza degli itinerari proposti è la Val Gardena culla dello sci e, da ben più tempo, dell’arte della scultura del legno.
La scultura e la lavorazione dei manufatti nascono come passatempo nei lunghi inverni, durante i quali la valle rimaneva a lungo isolata. I gardenesi esportavano poi, durante l’estate, giocattoli e statue in legno in tutta Europa, raggiungendo spesso i luoghi di vendita di persona. Meritano una visita anche i limitrofi e celeberrimi passi Sella e Gardena, generalmente aperti anche in inverno, neve permettendo. Il Passo Gardena è limitrofo al Parco Puez Odle, con vista anche sul Sella e sulle più lontane Tofane. Dal Passo Sella, invece, la vista spazia, oltre che sul gruppo del Sella, anche sul Sassolungo e sulla Marmolada.
Itinerario 1: Rifugio Firenze e Plan Ciautier
Partenza: Santa Cristina – Cabinovia Col Raiser (2102 m)
Arrivo: Santa Cristina – Cabinovia del Col Raiser (2102 m)
Durata: 2.30 ore
Difficoltà: semplice
Dislivello: + 350 m – 350 m
Periodo consigliato: da dicembre a marzo
Da Santa Cristina, una navetta gratuita consente di raggiungere gli impianti del Col Raiser. L’escursione si svolge nel Parco Naturale Puez Odle, ai piedi del frastagliato gruppo delle Odle. Bellissimi anche gli scorci sul vicinissimo massiccio della Stevia e sui poco più lontani Sassolungo (3181 m) e Sella (3152 m). La gita al Rifugio Firenze (chiuso in inverno) è semplice e su terreno sempre sicuro anche dopo abbondantissime nevicate. L’accesso più immediato e semplice è quello dagli impianti del Col Raiser (2102 m), stazione a monte. Si lasciano gli impianti e si scende puntando verso il massiccio della Stevia, tra cembri e straordinari scorci panoramici sul Sassolungo e sulle Odle.
Ci si muove seguendo il tracciato estivo, se visibile, o comunque puntando verso la Stevia. In breve, una trentina di minuti, si giunge alla radura ove sono situate le strutture del Rifugio Firenze (2037 m), in un punto che offre un panorama circolare quasi completo sulle montagne gardenesi. Si cammina ora, puntando le Odle, seguendo le indicazioni per il Rifugio Genova e per il Sass Rigais (sentiero n.13), lasciando sulla destra il rifugio. Alcuni brevissimi saliscendi e un tratto in lieve salita portano allo spiazzo del Plan Ciautier (2263 m), uno dei luoghi più appartati dell’intera Val Gardena, proprio ai piedi delle Odle e del Sass Rigais (3025 m), massima elevazione del massiccio. Si prosegue verso sinistra, in direzione della Seceda (sentiero n. 2b), superando la modesta elevazione del Col de Coi (2301 m) per poi scendere brevemente e deviare a sinistra, in direzione del Rifugio Firenze, non visibile da qui. Si cammina tra le dune imbiancate, dove è piacevole prolungare la gita muovendosi a piacere lungo i vari pianori, sino ad incrociare il tracciato dell’andata e tornare così al rifugio e, successivamente, risalire alla stazione a monte degli impianti della cabinovia del Col Raiser.
Itinerario 2: Vallunga
Partenza: Selva di Val Gardena (1567 m)
Arrivo: Prà da Rì (1801 m)
Durata: 2.30 ore
Difficoltà: Semplice mulattiera, battuta
Dislivello: + 234 m
Periodo consigliato: da dicembre a marzo
La Vallunga è una delle zone più caratteristiche di Selva di Val Gardena. E’ un lungo solco vallivo di origine glaciale, piuttosto raro in zona dolomitica, circondato per tre lati da ripide pareti rocciose, tra le quali spiccano le rocce rosate della Stevia, le turrite cime del gruppo del Cir, che si ergono dal solco vallivo laterale della Val Chedul, e le propaggini inferiori dell’altopiano del Puez. Il percorso è appositamente tracciato per l’escursionismo invernale e per lo sci di fondo. Nei tratti in cui si intersecano le piste di fondo è necessario prestare attenzione a non rovinare la traccia. Le ciaspole sono comunque utili, in caso si voglia uscire dalla traccia, per osservare particolari della natura o per compiere semplici digressioni, alla ricerca anche di caprioli e camosci.
Dal parcheggio si cammina in direzione della chiesetta, sovrastata dalle pareti dolomitiche. Si entra in un tratto di bosco, prevalentemente di abeti, per continuare sulla principale, sempre accuratamente battuta. A tratti, tra gli alberi, spuntano le cime dell’altopiano del Puez. Senza difficoltà o problemi di orientamento si continua sino alla località Prà da Rì. Il dislivello si compie quasi senza accorgersene, visto che la pendenza è sempre moderata. Dai 1800 m di Prà da Rì, è possibile proseguire solo per un brevissimo tratto e, comunque, con condizioni di neve stabile. Il sentiero estivo che prosegue verso il Rifugio Puez è, infatti, molto ripido e assolutamente sconsigliabile in Inverno.