
Il Becco, così chiamato per via della forma, è una passerella lunga 16 metri a sbalzo nel vuoto e con vista sulla Val Parina, chiamata così dal nome del torrente che corre nel fondovalle. L’opera sorge in località Culmine del Pai a due chilometri dal paese di Dossena, in Val Brembana e dovrebbe andare ad arricchire l’offerta del cosiddetto “turismo esperienziale” su cui sta puntando forte l’Amministrazione del paese bergamasco.
L’opera è stata finanziata con i fondi derivati dall’Accordo di programma tra il Comune di Dossena e Regione Lombardia, progettata dallo Studio “Fontana&Lotti Lorenzi – Ingegneri associati” e per la sua realizzazione è stato necessario circa un anno.
La notizia ha scatenato non poche polemiche. I detrattori l’hanno definita “l’ennesima opera che deturpa il territorio, inutile alla conoscenza del luogo e alla comprensione autentica del suo paesaggio”. A essere messa in discussione è la scelta del Comune di realizzare una “infrastruttura invasiva ed esteticamente discutibile”, che andrebbe a deturpare una zona rimasta per lungo tempo incontaminata e la cui realizzazione è costata 240 mila euro.
L’opinione pubblica si è quindi divisa tra chi fa il tifo per l’Amministrazione comunale impegnata nella realizzazione di opere che attraggano il turismo e diano visibilità alla zona, e chi, invece, questa passerella non l’avrebbe proprio voluta. Tra i commenti apparsi sui social, in fermento, anche quello di chi, forse con un eccesso di immaginazione, ha definito il Becco di Dossena “un bel trampolino che invita al suicidio”.