Nel Tarvisiano sul Sentiero del Re di Sassonia
Lui era Federico Augusto III e trascorreva vacanze venatorie su queste montagne. Dove ora si percorre un itinerario attrezzato severo ma gratificante
Itinerario ad anello che si apre e si chiude all’interno di magnifiche faggete e che attraversa a mezza costa, con brevi saliscendi, i costoni meridionali della catena di Riobianco.
Siamo nel cuore delle Alpi Giulie, tra la catena del Monte Canin, il confine con la Slovenia e la catena del Jôf Fuart.
Si tratta di un percorso suggestivo di media montagna ed è intitolato a Federico Augusto III Re di Sassonia (Dresda 1875 – Sibyllenort 1932) in virtù della presenza, a quota 1432 m, nel basso vallone di Riobianco, della sua capanna di caccia, oggi denominata Rifugio Brunner, rifugio non gestito di proprietà della sezione di Tarvisio del Club Alpino, a cui i soci Cai possono richiedere le chiavi per eventuali pernottamenti seguendo le istruzioni sul sito (http://www.caitarvisio.it/capanna–brunner-.html).
La costruzione venne fatta edificare dal re agli inizi del Novecento come punto d’appoggio, similmente ad altri undici dislocati all’interno della Foresta di Tarvisio. Ultimo re di Sassonia, Federico era un alpinista appassionato e scalò tra l’altro il Grossglockner, la cima più alta dell’Austria. Questo territorio, lo ricordiamo, faceva parte dell’impero austroungarico fino al tempo della Prima Guerra Mondiale, tanto che durante il conflitto fu utilizzato come punto d’appoggio per le milizie che presidiavano il fronte ai confini con l’Italia. Quell’avamposto in quota era inoltre collegato a quello che, al tempo, era il presidio di artiglieria austriaco soprastante Cima Pesce. Le fonti riportano che Federico Augusto III intendeva procedere all’apertura di un sentiero per cacciatori, idea non realizzata proprio a causa dello scoppio del conflitto.
Il percorso ad anello si può affrontare in entrambe le direzioni: da est a ovest – quello qui suggerito – comporta il piccolo svantaggio di superare un tratto in salita alla fine della traversata, prima di ritrovare il bosco e scendere. In senso opposto si affronta il tratto più difficile in discesa e verso la fine della traversata. Questo passaggio – attrezzato con cavi ed è necessario assicurarsi con attrezzatura da ferrata – è stato ripristinato dopo il crollo di un’intera porzione del sentiero, deviandone il percorso attraverso un tratto roccioso più esposto. Dopo intense giornate di pioggia il tratto più delicato rimane a lungo bagnato – così come altri particolarmente incassati sotto le rocce – a casa dell’acqua che gocciola dall’alto. L’itinerario ha esposizione meridionale ed è panoramico verso le vette della Cima del Lago e la catena del Monte Canin.
Il Sentiero del Re di Sassonia dispensa emozioni a piene mani. La sensazione generale è di trovarsi in un regno appartato e nascosto, un balcone sospeso dove muoversi lentamente apprezzando scorci e passaggi naturali, con qualche grotta e riparo naturale incassati tra il Vallone di Rio Bianco e il Canale della Trincea.
Tratti attrezzati e dolci faggete
Da Sella Nevea si scende verso Cave del Predil per circa cinque chilometri fino al Ponte sul Canale della Trincea (989 m). Diverse possibilità di parcheggio nei pressi. Portarsi all’imbocco del sentiero con segnavia Cai 625 sul Canale di Riobianco che risale tra belle faggete, tenendosi sulla sinistra orografica del rio e con qualche attraversamento di piccoli canali detritici di torrenti in secca. La pendenza è dolce e segue l’andamento del Rio Bianco per guadarlo al termine di un punto in cui emergono delle placche di roccia. Di qui si prosegue nel bosco di faggi e radi larici fino al Bivacco Brunner (l’ex Capanna di caccia del Re di Sassonia). Tralasciando la traccia che sale a destra verso l’alto vallone di Riobianco, ci si dirige a sinistra del bivacco dove inizia il sentiero 629 intitolato al Re di Sassonia,
Il sentiero è contrassegnato in tratte, dopo il ripristino effettuato qualche anno fa dal Club Alpino Italiano. Alla fine della traversata, in prossimità di quota 1433, si incrocia il sentiero con segnavia Cai 650 che scende con piacevoli tornantini in una faggeta e ritorna al punto di partenza.
Partenza: Ponte sul Canale della Trincea, tra Sella Nevea e Cave del Predil
Dislivello: + 780 m
Durata: 4.30 ore
Difficoltà: EE
Periodo: da giugno a ottobre