Riapre il castello Sarriod de la Tour, gioiello medievale della Valle d’Aosta
Dal 5 agosto le 171 allegorie lignee della Sala delle Teste e gli affreschi duecenteschi della Cappella tornano ad essere visitabili. Per i primi due giorni l’ingresso è gratuito.
Riapre sabato 5 agosto, dopo un approfondito restauro, il Castello di Sarriod de la Tour uno dei più importanti manieri della Valle d’Aosta. Costruito nel XIII secolo con funzione principalmente residenziale tra i frutteti del borgo di Saint Pierre, è stato abitato per oltre 900 anni dalla famiglia dei Sarriod de la Tour tra le più importanti della regione nel Medioevo. Una continuità che ha consentito alla struttura di mantenere una fisionomia omogenea, senza gli stravolgimenti in altri casi derivati dall’ingresso di nuovi proprietari, che si potrà apprezzare nella sua interezza grazie anche al nuovo percorso di visita ad anello.
Che non si tratti del solito, per quanto splendido, castello valdostano lo si scopre una volta varcato l’ingresso, in particolare nel Salone delle Teste. “Le decorazioni lignee profane sul soffitto, anche molto esplicite e al limite della pornografia, sono uniche in Europa”, spiega la professoressa Daniela Platania referente per la Soprintendenza regionale del castello. “Sono state realizzate nel ‘400 e raffigurano in modo irriverente scene fantastiche o di vita quotidiana”. Si cammina con il naso all’insù, quindi, per ammirare questa originalissima collezione di 171 sculture che meriterebbe da sola la visita. Nel salone delle Teste si può ammirare anche il Compianto sul Cristo morto di Jean de Chetro, scultore di origine valdostana recentemente acquisito dalla Regione. Si tratta di un pannello ligneo quattrocentesco che – dopo un complesso intervento presso il Centro di restauro della Venaria Reale – ha rivelato i suoi colori originali nascosti da secoli. Il bassorilievo è una delle rare testimonianze dell’opera di un artista – uno degli artefici del coro della Cattedrale di Aosta – che probabilmente si è formato a bottega proprio presso la residenza dei Sarriod. La commistione tra la sacralità di quest’opera e l’irriverenza delle allegorie, che paiono guardarla dall’alto verso il basso non deve sorprendere, ma è coerente con le caratteristiche del castello, una delle espressioni più pure del Medioevo valdostano.
“Un’altra peculiarità del castello è la Cappella duecentesca, quindi costruita, e mirabilmente affrescata, al tempo della costruzione del primo nucleo della struttura”, continua Platania. “È importante notare l’ottimo stato di conservazione di molti affreschi originali sia nella parte inferiore dei muri che sulle travi lignee del soffitto”. Con la riapertura del castello a conclusione del restauro, che ha interessato anche le superfici dei muri di cinta, si potrà inoltre tornare ad ammirare l’esposizione Visioni di Medioevo, un percorso tra sacro e profano che fa luce sugli aspetti più curiosi dell’arte medioevale, con un focus sulla nobile famiglia Sarriod de la Tour.
Il castello è visitabile tutto l’anno solo con visite guidate. Sabato 5 e domenica 6 agosto si potrà entrare gratuitamente. Una ragione in più per non mancare.