
Silvia Loreggian e Stefano Ragazzo, due guide alpine venete di 33 e 32 anni, hanno aperto una nuova via nelle Kichatna Mountains, in Alaska sudoccidentale. “Gold Rush” è il nome che hanno scelto per la via (600 m di dislivello, 5.12A, A1+), che giunge in cima al Cemetery Spire, nel gruppo delle Cathedral Spires.
I due hanno raggiunto il ghiacciaio Cul-de-sac in elicottero, e poi sono rimasti in attesa nel loro campo, nella neve fresca, aspettando una finestra di bel tempo. In questa parte dell’Alaska il meteo è quasi sempre molto severo: dopo una settimana di tempesta, Loreggian e Ragazzo hanno avuto due giorni, dal 4 al 6 giugno, senza precipitazioni (ma con molto vento) per aprire la loro via. Da qui il nome “Gold Rush” (Corsa all’oro): con soli due giorni di bel tempo, si può dire che non c’era molto margine di errore.
Silvia e Stefano hanno attaccato nel pomeriggio del 4 giugno, hanno aperto i primi due tiri poi sono ridiscesi al campo base. Il giorno successivo sono ripartiti alle 7 di mattina, hanno risalito le corde fisse, e sono arrivati in cima intorno alle 22. Circa 200 metri più in basso hanno trovato i resti di una sosta, e quindi la loro è una probabile nuova via. I due alpinisti italiani sono scesi in doppia per la via di salita.
“Ho viaggiato molto per il mondo, e ho arrampicato su molte belle vie negli ultimi anni…ma questo è un vero sogno che si avvera! Scalare una guglia di granito nelle montagne selvagge dell’Alaska, arrampicare in libera il più possibile e trovare fessure perfette di granito…” ha commentato Ragazzo in un post su Instagram.
Silvia Loreggian ha aggiunto: “Siamo andati in Alaska con altissime aspettative rispetto al colore e alla qualità del granito. Quando siamo arrivati, sono rimasta a bocca aperta davanti alla bellezza del luogo, e ho pensato che qualsiasi scalata sarebbe stata nuova e grandiosa.”
“Il meteo ha forzato la scelta della via, perché molte pareti erano coperte di neve e molto bagnate durante le poche ore di sole, e c’erano valanghe in tutte le sezioni ripide. Mi sono innamorata di una linea su una guglia molto vicina alla nostra tenda: era un’arrampicata logica, su uno spigolo lungo e perfetto fino in cima.”