12 canyon italiani che dovresti proprio visitare
Dalla Valle d’Aosta alla Sardegna ci si può inoltrare senza pericoli in numerosissime gole scavate dall’acqua nella roccia. Emozioni garantite con poca fatica. Ma attenzione alle regole di visita
“Il Gran Canyon è più difficile da traversare delle Alpi e dell’Himalaya. Se le forze e il coraggio sono sufficienti, però, un anno di fatica può portare a un livello di sublimità che altrimenti non si può raggiungere, da questa parte del Paradiso”.
Con queste parole, nell’estate del 1869, racconta la sua avventura il tenente colonnello John Wesley Powell, che ha combattuto per il Nord nella Guerra di Secessione americana, e ha perso un braccio nella battaglia di Shiloh. Prima di affrontare le gole del Green River e del Colorado, l’ufficiale ha compiuto la prima salita del Long’s Peak, una cima delle Montagne Rocciose che raggiunge i 4356 metri di quota.
La discesa dei due fiumi, su delle barche di legno lunghe sette metri, richiede poco più di tre mesi. Powell senza un braccio non può nuotare, ma sopravvive come gli altri. The Exploration of the Colorado River and its Canyons, il libro che dedica all’impresa, è un classico della letteratura di avventura e di viaggi.
Anche in Italia esistono decine di canyon. I più impegnativi si scendono con calate in corda doppia, e traversate di piscine naturali e laghetti a nuoto o utilizzando un canotto. I più facili sono attraversati da sentieri. Raccomandiamo di fare attenzione alle regole di visita, e ai periodi consigliati. Qui ve ne suggeriamo 12.
Orrido di Pré St. Didier
La parte bassa di questa forra scavata dalle acque del Rutor si raggiunge con una breve passeggiata dal paese e dalle Terme. La parte alta si ammira da una piattaforma sospesa che si raggiunge dalla strada per La Thuile. Tutto l’anno.
Orridi di Uriezzo
In Valle Antigorio (Val Formazza, Piemonte), si raggiungono da Premia. L’Orrido Sud, il più noto, si percorre facilmente a piedi in mezz’ora, nei dintorni sono altre forre più impegnative. Tutto l’anno.
Bletterbach
In Alto Adige, tra Aldino/Aldein e Redagno/Redain, la visita a piedi richiede 1.30 ore e include alcune facili scale. A pagamento, www.bletterbach.info. Dalla primavera all’autunno.
Orrido di Ponte Alto
Nei pressi di Trento, le gole scavate dal torrente Fersina si raggiungono per una scalinata e si visitano in gruppo lungo un comodo sentiero. Accesso a pagamento, www.ecoargentario.it. Dalla primavera all’autunno.
Orrido di Botri
In Garfagnana (Toscana), ai piedi dell’Appennino, in una Riserva gestita dai Carabinieri forestali. I primi metri sono elementari, poi si cammina in acqua. Obbligo di casco, consigliate le visite guidate, www.orridodibotri.toscana.it. Tarda primavera ed estate.
Gole dell’Infernaccio
Il più celebre canyon dei Sibillini, scavata dal torrente Tenna. Ci si arriva da Rubbiano, dal posteggio una stradina conduce all’imbocco, poi si continua su un sentiero. Più avanti la valle è minacciata da una frana staccata dal terremoto del 2016. Un’ora tra andata e ritorno. Dalla primavera all’autunno.
Gole di Celano
Il “Gran Canyon d’Abruzzo” si può visitare dal basso (Celano, 2 ore a/r) o traversare verso Ovindoli. Accesso a numero chiuso con obbligo di casco, www.parcosirentevelino.it. Dalla tarda primavera all’autunno.
Canyon dell’Orfento
Il più spettacolare vallone del versante occidentale della Maiella si raggiunge da Caramanico Terme, dove bisogna registrarsi al Centro visitatori, www.majambiente.it. Percorso elementare, ma con una cengia attrezzata con cavo metallico. L’anello basso del vallone richiede 2.30 ore. Dalla primavera all’autunno.
Gole di Fara San Martino
La celeberrima strettoia iniziale, larga un metro e mezzo, porta ai ruderi del monastero di San Martino in Valle, disseppelliti da qualche anno. La salita a piedi da qui al Mote Amaro ha 2300 metri di dislivello e richiede almeno 6 ore. Escursioni guidate con www.majexperience.it. Tutto l’anno.
Gola del Raganello
Ai piedi del Pollino, offriva un classico e non difficile itinerario di canyoning, che da qualche anno è vietato. Il Ponte del Diavolo, che si raggiunge a piedi da Civita, offre uno straordinario colpo d’occhio. Meno di un’ora, ma il ritorno è in salita. Tutto l’anno.
Gole dell’Alcantara
Ai piedi dell’Etna, in territorio di Motta Camastra, stupiscono per le loro pareti di roccia basaltica. Dal paese si scende al greto, poi si può entrare in acqua e risalire senza difficoltà il torrente. Fuori dall’estate si possono noleggiare stivaloni da pescatore. Tutto l’anno, consigliate tarda primavera e autunno.
Gola di Su Gorropu
Il più imponente canyon italiano è in Sardegna, sulle sue pareti sono state tracciate vie di arrampicata famose. Si raggiunge da Dorgali per un viottolo segnato (3 ore a/r), la parte alta richiede una discesa con corde doppie e tratti a nuoto o in canotto. Tutto l’anno.