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Il Melloblocco c’è! Ritorno in grande con numeri da record

Ci sono gli scalatori. Non solo i fortissimi, ma anche gli amatori con tanto di famiglie al seguito. Giovani e “vecchi” per dimostrare che l’evento è più vivo che mai (o che forse e più semplicemente) non è mai morto

Mancava da sei anni il Melloblocco. Mancava in Valle, è vero, ma era rimasto ben radicato nelle teste e soprattutto nei cuori di chi aveva avuto la fortuna di viverlo in prima persona. Perché se ci sei, sei ne sei parte, non lo dimentichi. Pure i giovani arrampicatori lo conoscevano. Per sentito dire, più che altro, per i racconti, gli aneddoti, la magia che traspariva da chi, avendolo amato, ne coltivava il ricordo. E forse mai avrebbero pensato, le giovani leve così come i climber di allora, di poterlo rivivere. Ogni tanto qualcuno, tra un blocco e una via di corda, la buttava lì. “E il Mello? Lo fanno più il Mello?”. “E ciao, il Mello è morto ormai… ti ricordi che festona?”. E niente, la conversazione finiva così, in un misto di rimpianto e dolce nostalgia.
La scorsa settimana, invece, la Val Masino e la vicina Val di Mello sono tornate a ospitare il più grande raduno di arrampicata al mondo che – a confermarlo sono i numeri – è ancora un evento di spicco nel panorama dell’arrampicata in stile boulder. Nonostante gli anni trascorsi e lo stop improvviso e inaspettato dopo l’edizione 2016, nulla sembra essere cambiato. Nel weekend dal 4 al 7 maggio, sono stati circa 5.000 gli arrampicatori arrivati in questo affascinante angolo di Valtellina per festeggiare il ritorno di Melloblocco.

Per la precisione sono stati 2.500 gli iscritti alla manifestazione sportiva, ma 5.000 le presenze se si considera anche il pubblico e chi, anche solo per curiosità, è salito per “esserci”. Perché in fondo il Melloblocco è proprio questo: esserci, prendere parte a quella che, a ragion veduta, è la festa degli arrampicatori. Numeri da capogiro come ad ogni edizione, d’altra parte. Molti campioni, certamente, ma anche tantissimi amatori che raggiungono la magica Val di Mello anche durante il resto dell’anno. Ma il “Mello” è altra cosa, e al “Mello” bisogna esserci, e poco importa se piove o c’è il sole. In Valle in quei quattro giorni (da tradizione sempre il primo fine settimana di maggio) si raduna il popolo dell’arrampicata. Non solamente boulderisti. C’è chi predilige la corda e si dedica a scalare sul Sasso Remenno oppure azzarda qualche multi-pitch, ma poi la sera ci si ritrova tutti insieme.

Mai come quest’anno il senso di appartenenza alla comunità è stato forte. Si sentiva veramente, era tangibile, la voglia di parlare e condividere. Se nelle passate edizioni la pista da ballo era sempre gremita, quest’anno sono state più le persone che hanno scelto di lasciare da parte le danze e rimanere seduti nella piazza centrale di San Martino, oppure al tavolo del bar, sorseggiando un bicchiere di birra e chiacchierando. Dai giovanissimi che il Melloblocco non lo avevano mai vissuto alle famiglie con i bambini, tutti hanno trovato il loro posto. Sì alla musica, alla festa, alle serate con gli alpinisti, ma anche allo stare insieme per scambiare quattro chiacchiere. O allo yoga mattutino in mezzo al verde dei prati, quasi per tornare alle origini e liberarsi dalla frenesia a cui siamo abituati. Le nuove generazioni si sono dimostrate attente e rispettose, oltre che in linea con quello che è lo spirito dell’evento, e ciò non era assolutamente scontato.

Soddisfazione anche da parte degli organizzatori, che hanno ricevuto dalla Comunità Montana della Valtellina e dall’Associazione Operatori Val Masino l’incarico di “rimettere in pista” l’evento.
“Abbiamo visto moltissime persone per tutte e quattro le giornate, più di 2.500 iscritti. Abbiamo fatto sold out e non abbiamo riscontrato problemi di nessun tipo. Eravamo un po’ preoccupati dalla grande affluenza prevista alla vigilia ma il pubblico del Melloblocco si è dimostrato rispettoso e sensibile. È stato bello vedere così tante persone accomunate dalla stessa passione” racconta Stefano Scetti, del team Melloblocco. Campioni e amatori che arrampicano sulle stesse linee, come è sempre successo. Vedere i partecipanti che si aiutano tra di loro, che si confrontano, senza distinzioni di nessun tipo. Al Melloblocco gli amatori scalano fianco a fianco con i propri idoli, li conoscono personalmente e si confrontano. Qua sono nate amicizie, amori… È un evento unico al mondoprosegue Scetti.

La cronaca non sarebbe completa, naturalmente, senza citare la tradizionale competizione che ha visto i più forti sfidarsi sui blocchi della gara. I concorrenti che hanno risolto più problemi sono stati il brianzolo Stefano Carnati per gli uomini e l’emiliana Giulia Medici per le donne.
Classifica gara di boulder maschile: 1 Stefano Carnati (6 blocchi), 2 Silvio Reffo (5 blocchi), 3 Davide Bassotto (4 blocchi).
Classifica gara di boulder femminile: 1 Giulia Medici (7 blocchi), 2 Bara Pospisilova (3 blocchi), 3 Siara Fabbri, Federica Califano, Roberta Iongo, Caterina Bassi (2 blocchi).

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