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3 motivi per non perdere la mostra “Luce della Montagna” a Brescia

Al Museo di Santa Giulia esposte le le foto dei maestri Vittorio Sella, Ansel Adams, Martìn Chambi, Axel Hütte

Lo scorso 24 Marzo, nell’ambito del Brescia Photo Festival, è stata inaugurata la mostra fotografica “Luce della Montagna”, per esplorare l’universo iconografico della montagna.
Ecco 3 motivi per cui vale la pena visitarla.

Perché Vittorio Sella e Ansel Adams sono maestri assoluti della fotografia di montagna e paesaggio

Chiunque ami la montagna, almeno una volta nella vita, dovrebbe poter ammirare dal vivo le immagini di Vittorio Sella, assoluto maestro della fotografia di montagna, e i paesaggi dei grandi parchi americani di Ansel Adams, inventore del sistema zonale, tecnica che coniuga, con perfezione matematica, il processo di ripresa, sviluppo e stampa al fine di ottenere le immagini previsualizzate, prima dello scatto. Entrambi amanti dei grandi spazi naturali, avevano, però, un approccio diverso.

Sella fotografava le montagne dalle montagne. Era, infatti, un fotografo – alpinista, non solo in grado di compiere le prime ascensioni inverali del Monte Bianco, del Monte Rosa e del Cervino, ma anche di immortalare la bellezza e la grandiosità di queste cime, con la roccia e il ghiaccio protagonisti di per sé stessi, ma anche quinte naturali per cordate di alpinisti che si accingevano all’ascensione. Spesso, le sue immagini “utilizzano” l’elemento umano come proporzione, un soggetto sempre assente nelle riprese di Ansel Adams che raffigurano la grandiosità della natura degli Stati Uniti, senza cimentarsi, però, alla ricerca di punti di ripresa complicati da raggiungere.

Il terzo fotografo paesaggista in mostra è il contemporaneo tedesco Axel Hütte, con le sue immagini di paesaggi onirici, spesso tra nebbie e brume, ancora scattate in pellicola, raffiguranti varie montagne del mondo. Per questa mostra sono stampate anche alcune immagini delle limitrofe cime bresciane, come Adamello e Presanella.

Perché la storia della montagna è legata anche a quella dei suoi abitanti

L’uso del grande formato accomuna Martin Chambi, fotografo peruviano, attivo nel 900, a Sella ed Adams. Le maggior parte delle foto esposte, però, rappresentano soprattutto le genti delle Ande, descrivendo la loro vita quotidiana, divenendo un documento etnografico e storico di notevole importanza.

Perché vedere grandi stampe dal vivo è tutta un’altra cosa

Siamo abituati alla visione delle immagini sui supporti digitali, spesso distrattamente sul piccolo schermo di uno smartphone. Potere ammirare stampe di qualità, dal vivo, accuratamente ordinate e con la corretta illuminazione consente una visione immersiva e un’esperienza totalmente diversa, un vero e proprio cammino nella storia della fotografia. Le immagini di Vittorio Sella, alcune tratte da lastre in vetro di fine ‘800, vi stupiranno per l’assoluta nitidezza e riproduzione dei particolari anche i più fini, quelle di Ansel Adams per un bianco e nero con la presenza di tutte le tonalità monocromatiche, dal bianco al nero, passando per tutte le tonalità dei grigi.

Luce della Montagna” prosegue fino al 25 Giugno al Museo Santa Giulia di Brescia (www.bresciamusei.com)

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