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Matteo Della Bordella in azione sull’Aguja Guillaumet

Cosa ha combinato in queste ultime settimane Matteo Della Bordella in Patagonia? Lo avevamo lasciato in attesa speranzosa di una finestra meteo sufficientemente estesa da tentare di provare a realizzare la traversata del Fitz Roy. Progetto che non è stato possibile completare un mese fa a causa di una finestra meteo rivelatasi troppo breve, durante la quale Matteo, insieme a Leonardo Gheza, ha ripetuto il Care Bear Traverse, salendo in successione l’Aguja Guillaumet, l’Aguja Mermoz, il pilastro Goretta e il Fitz Roy. Sarà arrivata la finestra meteo perfetta? Sembrerebbe proprio di no, e nel mentre Matteo si è “affezionato” all’Aguja Guillaumet.

Nella prima finestra meteo di febbraio si è divertito con una ripetizione con Francesco Rigon e Matteo Sella della via Guillottina (300 m, 7a+), aperta sulla parete nord nel 2010 da Luciano Fiorenza e Federico Arletti.

 

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A seguire, nei giorni scorsi, ha tentato insieme a Kico Cerdà di ripetere e liberare la via Rayo de Luz (400m 6b C1), sulla parete ovest, aperta nel 2009 da Michal Pitelka e Carsten Von Birckhahn. L’obiettivo della salita in libera non è stato raggiunto ma, come racconta Della Bordella, è stata una ennesima grande avventura patagonica.

“Anche dopo tanti anni di scalate in Patagonia, non riesco a smettere di sorprendermi ed emozionarmi per queste scalate. È incredibile il mix di avventura, ingaggio e scalata di fessura di alta qualità, che certe vie sono in grado di offrire. Nell’ultima finestra mi sono legato con l’amico Kico Cerdà con l’obiettivo di ripetere e liberare questa via chiamata “Rayo de luz” sulla parete Ovest dell’Aguja Guillaumet. Sapevamo pochissimo di questa salita, a parte il fatto che era stata aperta dall’indimenticabile amico Patagonico Carsten, insieme a Michal Pitelka. Si è rivelata una linea di fessure perfette, verticale e sostenuta, una vera perla per gli amanti del genere. Purtroppo la completa salita in libera mi è svanita tra le mani di fronte all’ultimo tiro completamente ghiacciato, ma è stata proprio una bella avventura. Spero questa relazione possa ispirare altri potenziali ripetitori”.

 

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