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Patagonia. Finale di stagione sull’Aguja de l’S per Ratti, Baù e Migliorini

L’estate patagonica prosegue tra nuovi arrivi, lunghe attese e ripartenze. Tra i team italiani che hanno scelto di svernare nell’emisfero australe, troviamo il trio composto da Francesco Ratti, Alessandro Baù e Claudio Migliorini pronto al rientro a casa, con in tasca un ultimo successo di stagione. Per completare la collezione di salite estive sul massiccio del Fitz Roy, inaugurata appena giunti a El Chaltén un mese fa con la salita del Pilar Rojo sull’Aguja Mermoz, per scaldarsi un po’, e proseguita con l’apertura di Wake Up sulla Guillaumet, hanno deciso di sfruttare un’ultima finestra meteo, breve e ventosa, per puntare all’Aguja de l’S.

“In una giornata fredda e ventosa – racconta Ratti – insieme a Claudio Migliorini e Alessandro Baù abbiamo salito l’Aguja de l’S attraverso una combinazione di due vie differenti: ‘La femme de ma vie’ e ‘Qui se souvient des hommes’.”

Due vie che corrono al centro della parete est della guglia di granito, entrambe legate al nome del francese Lionel Daudet. Qui se souvient des hommes è stata salita in solitaria dal climber di Saumur nel dicembre 1994. Si tratta di una via di 300 metri, con grado di difficoltà 6a+ che si congiunge verso la vetta con la Cara Este, aperta nel 1968 da un team francese guidato da Bernard Amy. Il nome della via rimanda al romanzo omonimo dell’autore, nonché viaggiatore ed esploratore francese, Jean Raspail. Opera del 1986 in cui Raspall narra la storia del popolo Alacalufe, una tribù sudamericana che aveva avuto modo di incontrare personalmente negli anni Cinquanta, andata incontro a una progressiva estinzione nel corso dei secoli a causa dell’arrivo dei Bianchi.

Anche la Femme de ma vie è stata affrontata in solitaria, nel gennaio 1995, anno in cui Daudet è stato insignito del premio “Adventurer of the Year”. La via, 400 metri con difficoltà stimata 7a, è dedicata alla moglie.

Per la discesa, il trio Ratti-Baù-Migliorini ha scelto di seguire una terza via della parete est, la via Austriaca, aperta nel 1987 dagli austriaci Hans Bärnthaler e Ewald Lidl.

“Un bel modo di terminare il nostro viaggio con una nuova vetta stupenda qui in Patagonia – il commento conclusivo di Ratti – . Ora è tempo di tornare a casa.”

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