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Tirolo, il Governo dice no al “matrimonio tra i ghiacciai”

Unire le aree sciistiche sui ghiacciai delle valli austriache Ötztal e Pitztal in un unico megacomprensorio: questa l’idea progettuale bocciata lo scorso mese dal Governo del Land del Tirolo. Il “matrimonio tra ghiacciai” non si farà. Come scrive con un pizzico di ironia la CIPRA Italia, “è saltato prima ancora di essere celebrato”.

A bloccare l’iter progettuale un errore degli stessi promotori del megacomprensorio, che avrebbero dovuto presentare entro il 31 ottobre 2022 dei documenti aggiornati per la valutazione dell’impatto ambientale (VIA), avviata nel 2016, riportando anche gli scostamenti tra le condizioni effettive del ghiacciaio, in fase di ritiro come larga parte dei ghiacciai alpini, e le rappresentazioni presenti nel progetto. I documenti non sono mai stati consegnati, portando l’Ufficio del Governo del Land del Tirolo a concludere la procedura di valutazione dell’impatto ambientale con una decisione negativa.

La bocciatura del Governo pone ufficialmente la parola fine al proposito di una fusione, in realtà già vacillante nei mesi scorsi. Un sondaggio svolto a luglio 2022 tra i cittadini del comune interessato di St. Leonhard im Pitztain ha infatti portato a un esito negativo (353 no contro 348 sì), conseguentemente al quale, i proponenti avevano annunciato di voler abbandonare il progetto. In merito a tale sondaggio, in autunno hanno iniziato anche a circolare voci di brogli, di falsificazione di firme o schede compilate da soggetti diversi dall’avente diritto al voto. Sulla faccenda sono ancora in corso indagini.

Ad ogni modo, il sondaggio contrario non ha rappresentato il primo scoglio da affrontare per i promotori del “matrimonio”. Contro il progetto, presentato nel 2015, si sono schierati fin da subito i Club alpini tedesco e austriaco, promotori del lancio della campagna “Le nostre Alpi”.

In 4 anni l’opinione dei Club alpini, e anche di un’ampia fetta di pubblico non è cambiata. A cambiare sono stati però i ghiacciai. Il cambiamento climatico ha inciso profondamente sull’ambiente montano delle valli del Tirolo, rendendo di fatto irrealizzabili le piste e gli itinerari sciistici previsti inizialmente. “Tra i vari interventi – sottolinea la CIPRA – il progetto comprendeva 64 ettari di nuove piste da sci, superficie equivalente all’incirca a 90 campi da calcio. A ciò si sarebbero dovute aggiungere la costruzione di tre nuove cabinovie con un centro funiviario e un ristorante, oltre a un tunnel sciistico lungo più di mezzo chilometro, garage, strade di accesso e un bacino di accumulo per la produzione di neve artificiale”.

Tra i vari step progettuali ve ne era in particolare uno che ha suscitato forti polemiche: la rimozione di un picco del Fernerkogel per realizzare la costruzione di una stazione della funivia. “Il delicato paesaggio glaciale delle Alpi Venoste – commenta la CIPRA – sarà invece risparmiato da tutto questo”.

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