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Turismo, al via grandi progetti per Valmasino e dintorni

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CAPANNA ALLIEVI, Sondrio – Una lenta, ma costante diminuzione di frequentatori. Stando alle statistiche, sembra questa la sconcertante tendenza della Valmasino, storico paradiso terrestre di alpinisti ed escursionisti di tutto il mondo. La corsa ai ripari è rapidissima, ed ecco nascere “Montagna Laghi”, un’eccezionale iniziativa europea per rilanciare, con proposte turistiche innovative ed eco-compatibili, uno dei circoli alpini più belli d’Italia.

Il progetto “Montagna Laghi” interessa tutta la zona delle Alpi Retiche tra Italia e Svizzera, ed è stato presentato ufficialmente ieri – domenica 16 luglio – al rifugio Allievi Bonacossa (2.395 metri) nella splendida cornice dell’alta Valle di Zocca. Nei piani, c’è tutto quello che può servire per fare di questo territorio una meta appetibile ad ogni tipo di turista: l’alpinista, la famigliola, l’ultracinquantenne, il gruppo di amiche, l’imprenditore.
 
L’offerta potenziale della zona – che comprende Val Malenco, Valmasino, Val Chiavenna, Alto Lario e Val Bregaglia (valle svizzera, nel cantone dei Grigioni) – è infatti più unica che rara. Spazia dal windsurf all’arrampicata sportiva, dagli itinerari d’alta quota alle oasi naturali protette.
 
E il suo patrimonio è impressionante. Ghiacciai, vette, boschi, pareti granitiche, prati fioriti e acque limpidissime sanno fondersi in mille gradazioni diverse, capaci di incantare chiunque. Un ambiente intatto, che profuma di “esclusivo” e che risulta lontano anni luce dagli sconvolgimenti del turismo di massa. 
 
Nonostante questa ricchezza, i dati turistici sono preoccupanti. Secondo alcune statistiche, i fedelissimi delle classi ‘60-‘70 non avrebbero tramandato la passione lpinistico/escursionistica ai più giovani, conquistati piuttosto da sport come l’arrampicata sportiva. Il mancato ricambio generazionale avrebbe fatto diventare Valmasino e dintorni perlopiù paesi di seconde case, non sempre frequentate.
 
La cosa ha allarmato le istituzioni locali, che sono corse ai ripari cercando una soluzione. Il gioco è portare l’area all’attenzione del pubblico per valorizzarla a pieno. Ma ben lungi dal voler creare l’ennesima stazione turistica  un po’ artificiale di cui esistono già molti esempi sulle Alpi.
 
Proprio quest’idea di “autenticità” è al centro del piano di rilancio pensato dalle amministrazioni locali. Che, per riuscire nel loro intento, fanno appello alla popolazione locale, chiamata a proteggere il territorio e a custodire la propria tradizione fatta di ritmi, usanze, storie e prodotti agro-alimentari.
 
Obiettivi primi sono il perfezionamento della rete escursionistica che collega Italia e Svizzera passando per stupendi rifugi in quota, e il rilancio delle palestre naturali di roccia. Le strutture ricettive verranno sviluppate in armonia con l’ambiente circostante e si moltiplicheranno gli eventi, i punti informativi e le occasioni di ritrovo.  
 
Ma il progetto non è solo montagna. E’ anche lago, da quello di Como a quello di St. Moritz. Perché molti sport acquatici, come la vela o il kayak, sono in cima alle preferenze di molti appassionati d’alta quota.
 
Finanziato dall’Unione Europea all’interno dell’ iniziativa comunitaria Interreg IIIA, il progetto è stato presentato dal Presidente Provincia di Sondrio Fiorello Provera, dal sindaco di Stampa (capofila per la Svizzera) e dal sindaco di Masino (capofila per l’Italia). Tra i partner: CAI, comunità montane, guide alpine e tour operator.
 
Sara Sottocornola
 
   

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