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Turista americano si avventura sul Vesuvio e cade nel cratere per un selfie

Sabato 10 luglio un turista americano di 23 anni è caduto all’interno del cratere del Vesuvio. Un incidente fortunatamente senza gravi conseguenze, finito con qualche ferita e una denuncia. Il giovane, in compagnia di alcuni familiari, aveva imboccato un sentiero vietato.

Come raccontato dal presidente del Presidio permanente Vulcano Vesuvio e Figav-Confesercenti, Paolo Cappelli, “verso le ore 15 la squadra di servizio delle guide vulcanologiche ha avvistato due persone sulla parte alta del cratere, zona interdetta all’accesso in solitaria, e con l’utilizzo dei binocoli in dotazione si sono resi immediatamente conto che uno dei due era scivolato all’interno del cratere ed era in seria difficoltà“.

A seguito della segnalazione, quattro guide vulcanologiche si sono portate in quota. Una di loro è stata calata con una corda per una quindicina di metri così da mettere in sicurezza il turista. Una volta in superficie, si è provveduto a prestare le prime cure, in quanto il ragazzo presentava molteplici escoriazioni a gambe, braccia e schiena. Una disavventura che avrebbe potuto finire in tragedia. II giovane ha infatti rischiato di fare un volo di 300 metri nel Vesuvio.

In un secondo momento sono arrivati sul posto i Carabinieri Forestali della stazione Parco, della sezione radiomobile di Torre del Greco e della tenenza di Ercolano. L’escursionista, che ha rifiutato il ricovero, è stato denunciato, assieme ai familiari, per“invasione di terreni pubblici o a uso pubblico”.

“Senza nulla togliere ai Carabinieri Forestali – ha aggiunto Cappelli – , i quali svolgono sempre con impegno e dedizione il loro lavoro, la sequenza dei fatti è quella che ho raccontato. La vita delle guide vulcanologiche non è semplice: sono sempre sul cratere per salvaguardare l’incolumità dei turisti e, dunque, riconoscere la prontezza e la professionalità mostrata anche in questa occasione mi è sembrata la cosa più giusta da fare. Avendo parlato direttamente con chi ha prestato il soccorso, posso dire tranquillamente che sabato scorso sul Vesuvio hanno salvato una vita umana. Ringrazio ufficialmente tutto il gruppo delle guide appartenenti al Presidio Permanente Vulcano Vesuvio, sempre pronti e operativi in qualsiasi condizione”.

Colpa di un biglietto

Secondo quanto riportato da alcune testate locali, gli escursionisti americani si sarebbero avventurati su sentieri interdetti in quanto sprovvisti di biglietto. Trovato un accesso alternativo ai tornelli del Parco, avrebbero iniziato a salire fino alle Fumarole. L’incidente si sarebbe verificato mentre il 23enne tentava di scattarsi un selfie, facendo cadere nel cratere il cellulare. Nel tentativo di calarsi e recuperarlo, è finito per seguire la sorta dello smartphone.

Nella medesima giornata di sabato, altri due escursionisti sono stati denunciati per aver imboccato in solitaria il medesimo sentiero, sprovvisti di biglietto. Chiaro segnale per il Parco della necessità di incrementare i controlli.

Come raggiungere lecitamente il cratere del Vesuvio

L’accesso al cratere del Vesuvio, come evidenziato dal Presidente Cappelli, è interdetto “in solitaria”. Acquistando un biglietto dal sito del Parco Nazionale del Vesuvio, è possibile partecipare a escursioni di gruppo lungo il sentiero n. 5 “Il Gran Cono”. Un itinerario di difficoltà medio-bassa, lungo circa 4 km (a/r), che conduce dal piazzale posto a quota 1000 m nel comune di Ercolano al termine della Strada Provinciale Ercolano-Vesuvio a 1175 metri di quota, accompagnando il visitatore lungo il bordo inferiore del cratere. Tempi di percorrenza: 2 ore e mezza a/r.

In caso di condizioni meteorologiche avverse le visite vengono sospese, ed è prevista procedura di rimborso dei biglietti precedentemente acquistati in quella fascia oraria. In considerazione delle caratteristiche del sentiero e soprattutto della pendenza particolarmente accentuata, la salita al cratere è sconsigliata ai soggetti portatori di patologie complesse quali quelle respiratorie e cardiovascolari.

“Dal Piazzale si può già godere di una splendida veduta del versante settentrionale del Monte Somma – si legge sul sito del Parco – , con i Cognoli di Sant’Anastasia e la Punta Nasone, la cima dell’antico vulcano alta 1132 metri, opposta ai Cognoli di Ottaviano e di Levante, mentre alzando lo sguardo verso l’alto, si può trattenere il fiato osservando dal basso quella che sarà l’ascesa al bordo inferiore dello Sterminator Vesevo.”

“Il percorso è tracciato sui prodotti vulcanici di più recente produzione consistenti in ceneri e lapilli, ed alcune piccole colate prodotte nelle fasi effusive dell’eruzione del 1944. Arrivati alla sommità del vulcano si apre la visione del Golfo di Napoli e di tutta la città, e nelle giornate particolarmente limpide si gode la visione di tutta la piana campana e più a nord la piana del Garigliano fino al promontorio del Circeo. Sul lato destro della visuale, verso l’interno, fanno da sfondo ai cognoli, i rilievi del Partenio, del Taburno e del Matese. Diversi affacci lungo il tragitto permettono di ammirare l’interno del cratere, che dopo gli innumerevoli mutamenti apportati dalle varie eruzioni, presenta attualmente una forma ellittica con un diametro massimo di 580 metri. Lungo le pareti interne alcune fumarole ci restituiscono la sensazione di un vulcano ancora attivo, seppur in fase di quiescenza.”

 

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