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Alpi sempre più verdi: vegetazione in espansione e neve “in ritirata”

Come sono cambiate le Alpi negli ultimi 40 anni, in conseguenza del cambiamento climatico? Le immagini registrate nel corso dei decenni dai satelliti ci raccontano di una mutazione in corso, destinata a peggiorare nel futuro prossimo. Le vette alpine appaiono dallo spazio sempre più povere di neve e ricche di verde, testimonianza di una risalita a quote sempre maggiori della vegetazione.

Uno studio di recente pubblicazione su Science, dal titolo “From white to green: Snow cover loss and increased vegetation productivity in the European Alps”, descrive nel dettaglio questo cambiamento “cromatico”, evidenziando un elemento allarmante: dal 1984 ad oggi si evidenzia un progressivo inverdimento delle vette oltre la linea degli alberi, un confine ecologico convenzionale oltre il quale la vegetazione in quota si fa progressivamente più bassa e rarefatta, fino a lasciare spazio alla roccia nuda.

Vegetazione in espansione, neve “in ritirata”

Lo studio, coordinato dalla Prof.ssa Sabine Rumpf dell’Università di Basilea e dai Proff. Grégoire Mariéthoz e Antoine Guisan della Università di Losanna, in collaborazione con ricercatori finlandesi e olandesi, ha esaminato 4 decenni (38 anni, per la precisione) di evoluzione dell’arco alpino sfruttando dati di remote sensing per definire un andamento spaziale e temporale della copertura nevosa e dell’espansione della vegetazione, che appare sempre più densa e alta oltre la linea degli alberi.

Dalle analisi delle immagini ad alta risoluzione si evince che non possiamo fare di tutta l’erba un fascio. Quel “From white to green” (dal bianco al verde) che campeggia in apertura del titolo, fornisce una immagine che non rappresenta nella complessità tutto l’arco alpino. La diminuzione della copertura nevosa è stata infatti rilevata in meno del 10% dell’area studio, l’espandersi del verde oltre la linea degli alberi invece su 2/3 dell’area totale. Si esagera dunque nell’affermare che le Alpi siano sempre meno bianche e più verdi? Se ci poniamo in un’ottica climatica no, quel “dal bianco al verde” rappresenta una condizione in espansione.

“Le montagne sono hotspot di biodiversità e di servizi ecosistemici, ma si stanno riscaldando a una velocità doppia rispetto alla media globale.I cambiamenti climatici possono ridurre il manto nevoso alpino e aumentare la produttività della vegetazione, come nell’Artico. Qui, dimostriamo che il 77% delle Alpi europee al di sopra del limite del bosco ha subito un inverdimento (aumento di produttività) e <1% di imbrunimento (perdita di produttività) negli ultimi quattro decenni – spiegano i ricercatori – . Il manto nevoso è diminuito in modo significativo durante questo periodo, ma in meno del 10% dell’area. Queste tendenze sono risultate essere tra loro debolmente correlate: l’inverdimento si è verificato in maniera predominante nelle aree più calde, guidato dai cambiamenti climatici durante l’estate, mentre la riduzione del manto nevoso ha raggiunto il picco a temperature più fredde, guidata dai cambiamenti nelle precipitazioni. L’inverdimento potrebbe aumentare il sequestro del carbonio, ma è improbabile che superi le implicazioni negative, tra cui la riduzione dell’albedo e la disponibilità di acqua.”

Le implicazioni negative cui si fa cenno possono essere descritte come l’innescarsi di un pericoloso circolo vizioso. Come spiegato dalla Prof.ssa Rumpf “le montagne più verdi riflettono meno luce solare e quindi portano a un ulteriore riscaldamento e, a sua volta, a un ulteriore restringimento del manto nevoso riflettente.”

Ne consegue che l’inverdimento delle Alpi accelererà il processo di scioglimento di permafrost e ghiacciai, con conseguenze, accanto alla perdita di riserve idriche, anche in termini di instabilità dei versanti, con aumento del rischio di frane, crolli e colate di fango.

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2 Commenti

  1. Dalla padella alla brace, si spera in un saldo positivo grazie alla fotosintesi operata dal “verde vegetale”;ai consueti rischi della frequentazione della montagna, si aggiungerà la “scivolata “su festuche alpine incurvate , umide o ghiacciate?Toccherà convertire i ramponi da ghiaccio a terreno erboso? aumento della pratica dello sci d’erba? saliranno di quota le coltivazioni di granoturco, vite, pomodoro, peperoni ecc?Bisognerebbe avere un range d aspettativa di vita di secoli! quindi meglio non avventurarsi in futurologie a lungo termine, dato che non lo fanno nemmeno i giovani NEET.

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