Itinerari

Quattro weekend lungo la Via Francigena

Un testo scritto più di mille anni fa ha cambiato l’Europa moderna. “Nell’anno 990 Sigerico fu consacrato arcivescovo. Nello stesso anno si recò a Roma per il pallio” raccontano le Cronache Anglosassoni, un documento fondamentale per conoscere la storia britannica tra il 445 e il 1150. Era prassi consolidata, d’altronde, che ogni nuovo arcivescovo di Canterbury (e non solo) si mettesse in cammino verso l’Urbe per ricevere l’investitura del Papa. Come migliaia di pellegrini anonimi, Sigerico trascorse 160 giorni sulla strada, viaggiando su un cavallo o su un mulo, al ritmo lento imposto dal seguito di chierici e servitori che si spostavano a piedi. Patì il sole e la pioggia, soffrì il freddo delle Alpi e il caldo umido della pianura padana. Sostò nei palazzi ecclesiastici e nelle modeste mansiones sulla strada. Rischiò di naufragare sulla Manica, di essere rapinato dai fuorilegge sulla strada, di ammalarsi per la malaria presente lungo l’Arno e nella Valle del Baccano, alle porte di Roma. Il percorso dell’arcivescovo inglese riprendeva quello delle legioni dell’Urbe dirette verso le Gallie e la Britannia, iniziò nell’alto Medioevo a essere chiamato Via Francigena (“che conduce dalla Francia”), poi si trasformò, spostandosi in direzione di Firenze. 

E’ stato il documento sul percorso di Sigerico, però, a dar vita alla Francigena moderna, che attraversa il sud-est dell’Inghilterra e poi la Francia e la Svizzera, entra in Italia al Passo del Gran San Bernardo e prosegue in 45 tappe ufficiali fino a Roma, traversando la Valle d’Aosta, il Piemonte, l’Emilia-Romagna, la Toscana e il Lazio. La mancanza di un documento analogo per la Francigena del Sud, altrettanto lunga, che termina a Santa Maria di Leuca, ha creato aspre discussioni sul percorso.

La Francigena, in Italia e nei paesi vicini, è rinata in vista del Giubileo del 2000. Oggi è un percorso segnato e frequentato, ben attrezzato per i pasti e il pernottamento (si può scegliere tra la “ospitalità pellegrina” degli ostelli e strutture più confortevoli), che viene rapidamente ripristinato in caso di interruzioni o problemi, come quelli di pochi giorni fa alle porte di Roma. L’elenco ufficiale delle 45 tappe, insieme a una sommaria descrizione e alle tracce GPX del percorso si trova www.viefrancigene.org, il sito dell’Associazione delle Vie Francigene, dove si trovano anche gli elenchi dei posti-tappa e dei tour-operator che organizzano camminate di gruppo. 

Descriviamo quattro weekend consigliati lungo la Francigena, in quattro regioni diverse. Ricordiamo che, nonostante la popolarità crescente, si tratta di una camminata faticosa, spesso con dislivelli marcati, con tappe comprese tra i 15 e i 30 chilometri al giorno. In ogni momento dell’anno occorrono un buon allenamento, delle scarpe ben rodate, uno zaino comodo. Nelle calde settimane tra la primavera e l’estate è ancora più importante avere un buon copricapo, una scorta d’acqua adeguata e la voglia di resistere alla fatica.          

Da Aosta a Pont-St.-Martin

(3 o 4 giorni, 61 chilometri, 18 ore)

La Vallée, celebre per i suoi stambecchi e i suoi ghiacciai, consente di camminare piacevolmente anche a bassa quota. La Francigena, che scende dal Gran San Bernardo, la percorre in tre tappe dal capoluogo verso il confine con il Piemonte. Il tracciato, che fa tappa a Châtillon e a Verres, tocca gli spettacolari castelli di Quart, di Fénis (che si raggiunge con una deviazione), di Saint-Germain e di Issogne. 

Sul percorso sono anche la splendida parrocchiale affrescata di San Martino ad Arnad, il borgo medievale di Bard, sorvegliato dal Forte che ospita il Museo delle Alpi e la Strada romana delle Gallie che conduce verso Donnaz. Anche il ponte ad arco di Pont-Saint-Martin ha duemila anni di storia.

Il fondovalle della Dora Baltea, percorso dalla statale e dalla A5, alterna tratti suggestivi ad altri che lo sono un po’ meno. Anche per questo motivo la Francigena sale spesso di quota, tra vigneti e querceti, offrendo un percorso piacevole ma a tratti faticoso. Per raggiungere o lasciare il percorso si possono usare i bus di linea, o i treni della linea Chivasso-Aosta.    

Da Fornovo di Taro a Pontremoli

(3 giorni, 58 chilometri, 17 ore)

Attraverso il Passo della Cisa, 1039 metri, la Francigena passa dall’Emilia alla Toscana. Chi la raggiunge a Fornovo deve affrontare un tratto sulla strada provinciale in direzione dei borghi di Bardone e Terenzo, da cui si sale verso il castello di Casola e il piccolo centro abitato di Cassio.

Un altro tratto sulla strada asfaltata, seguito da carrarecce e mulattiere, porta a Castellonchio e a Berceto, dov’è il magnifico duomo di San Moderanno. Si continua salendo per strade secondarie e sentieri, poi si raggiunge l’ostello della Francigena ai piedi del Monte Valoria. Nella terza tappa, scavalcati i Passi della Cisa e del Righetto, si affronta la faticosa discesa fino a Groppoli.

Scavalcato anche il Passo della Crocetta si scende fino ad Arzengio e a Pontremoli, sorvegliata dal castello del Piagnaro, che ospita il Museo delle Statue Stele. Chi cerca una camminata più breve (un giorno e mezzo) può incamminarsi da Berceto, il percorso può essere raggiunto in treno (linea Parma-La Spezia) o in bus sia dalla Toscana sia dall’Emilia.    

Da San Gimignano a Siena

(2 o 3 giorni, 50 chilometri, 14 ore)

Le splendide colline del Senese accompagnano i camminatori che seguono la Via Francigena dalla “città delle Torri” verso la “città del Palio”, toccando le imponenti mura medievali di Monteriggioni, ed eleganti monumenti della fede come la Badia a Coneo, l’Abbadia a Isola e l’eremo di San Leonardo al Lago, che richiede una breve deviazione.  

Il percorso, che si svolge spesso in ambiente solitario, traversa i fitti querceti della Montagnola Senese, ed entra a Siena attraverso la Porta Camollia. I punti per rifornirsi di acqua potabile sono rari. La bellezza dei punti di partenza e di arrivo, che meritano una visita attenta, e la lunghezza (30,9 chilometri) della tappa da San Gimignano a Monteriggioni consigliano ai camminatori di aggiungere una giornata, passando una notte a Gracciano o nella splendida Colle Val d’Elsa. Il tracciato si raggiunge in bus da Firenze o da Siena. 

Da Viterbo a Sutri

(2 giorni, 41 chilometri, 12 ore)

Viterbo, celebre per aver ospitato i Papi nel Medioevo, è una delle città medievali più belle d’Italia, e ha al centro l’integro quartiere di San Pellegrino. A sud della città la Francigena, che qui inizia la sua galoppata finale verso Roma, sale all’abbazia cistercense di San Martino al Cimino, al margine dei boschi del Lago di Vico, e continua verso i suggestivi centri di Vetralla e Capranica. 

Da non perdere, è soprattutto la bellissima Sutri. I suoi monumenti più noti sono la necropoli etrusca e lo splendido anfiteatro scavato nel tufo. A poche decine di metri da questo, la chiesa della Madonna del Parto, ricavata in una tomba etrusca poi usata come Mitreo, ospita un affresco altomedievale che mostra un gruppo di pellegrini in cammino. 

I querceti e le faggete che si attraversano prima e dopo Vetralla permettono di camminare piacevolmente anche in giornate calde. Anche in questo tratto i punti dove rifornirsi d’acqua sono rari. Il percorso può essere raggiunto o lasciato agevolmente con i bus COTRAL e la linea ferroviaria FM3, che collegano Viterbo con Roma. 

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