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Alpinista precipita e muore sulla Parete Nord della Presanella

Un alpinista del 1967 residente a Contà (Tn) ha perso la vita nella prima mattinata di domenica 22 maggio mentre, insieme ad un compagno, stava affrontando la salita verso cima Presanella, lungo la Parete nord con ramponi e piccozza, e con gli sci agganciati allo zaino. I due alpinisti si trovavano a circa 50 metri dalla cima quando l’uomo che stava davanti ha visto il compagno scivolare, perdendolo di vista lungo la Parete nord.

La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco dopo le 7.30. Il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha imbarcato a bordo due Tecnici di elisoccorso. Una volta in quota, l’equipaggio dell’elicottero ha avvistato l’alpinista alla base della parete, anche grazie all’aiuto del gestore del rifugio Denza che stava osservando la parete con il binocolo.

I Tecnici di elisoccorso sono stati sbarcati in hoovering ma per l’uomo non c’era nulla da fare ed il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. In attesa del nullaosta per il recupero della salma, l’elicottero ha provato a salire per recuperare il compagno sotto shock ma l’avvicinamento non è stato possibile a causa del vento.

Di conseguenza, sono stati recuperati a valle due operatori della Stazione di Vermiglio ed elitrasportati nei pressi del bivacco Orobica in modo da raggiungere l’alpinista a piedi e riaccompagnarlo a valle. Poco dopo le 9.30 un secondo tentativo di avvicinamento da parte dell’elicottero è andato a buon fine e il compagno e i due soccorritori sono stati recuperati a una quota di circa 3.300 metri e riportati a valle. Dopo il nullaosta delle autorità la salma è stata trasferita a Vermiglio.

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