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In scarpe da trekking e abbigliamento leggero, escursionista in ipotermia

Aggiornamento ore 12.00 – L’escursionista è purtroppo deceduta nella notte presso l’ospedale di Losanna.


Nella notte di domenica 10 aprile una escursionista romena di 44 anni è stata recuperata in condizioni di grave ipotermia, priva di sensi, sul Monte Zerbion (2719 m), in Valle d’Aosta. Secondo le prime ricostruzioni la donna, che in passato aveva già affrontato l’itinerario, probabilmente in estate, si è incamminata verso la vetta con abbigliamento leggero e scarpe da trekking. Arrivata in cima, avrebbe trovato difficoltà in discesa nel tratto coperto dalla neve e sarebbe rimasta bloccata sul sentiero che conduce a Barmasc, in Val d’Ayas.

Attorno alle 21 il Soccorso Alpino valdostano ha ricevuto la richiesta di soccorso, ma non è stato possibile definire una corretta localizzazione della donna. Due squadre composte da tecnici del Soccorso Alpino, con il supporto di Sagf, Corpo Forestale e Vvf, coordinate dalla Centrale Unica del Soccorso hanno pertanto avviato la ricerca via terra.

I soccorritori del SAV e del Sagf, partiti dalla Valtournenche, hanno localizzato la persona, riversa a terra sul sentiero, all’altezza del Col Portola (2400 m) e, in accordo con il 118, hanno attivato l’intervento di Air Zermatt, abilitato al volo notturno. La paziente è stata portata all’ospedale di Aosta in condizioni gravi. In esito al breafing con il medico rianimatore, è stato disposto il trasferimento all’ospedale di Losanna. Pur presentando segni vitali, la donna fino ad allora non ha infatti ripreso conoscenza. Le operazioni di soccorso si sono concluse attorno alle 3.30 del mattino. “Se avesse avuto dei ramponcini – la dichiarazione all’ANSA dei soccorritori – sarebbe scesa agevolmente”.

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