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Stresa: salvato il cipresso dell’Himalaya

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STRESA, Lago Maggiore — Dopo tante fatiche, nella giornata di ieri, il grande cipresso del Kashmir, piegato dalla tromba d’aria avvenuta tra la notte di mercoledì e giovedì scorso, ce l’ha fatta e si è rialzato verso il cielo, grazie all’aiuto degli specialisti.

Tante cure per il "gigante verde" del ‘700, l’albero più bello d’Italia, che sta rischiando di scomparire anche nel suo ambiente naturale, l’Himalaya.
Salvarlo è stata un’operazione molto faticosa, ma è riuscita grazie al supporto di giardinieri, tecnici, ingegneri e specialisti provenienti da tutto il mondo.
 
Nei giorni scorsi, il vento l’aveva fatto cadere e aveva spezzato alcuni dei suoi rami. Sono partiti subito i processi di salvataggio. E’ stato avvolto lo zoccolo con dei teli, è stato inumidito di continuo e la chioma è stata irrorata con antitraspiranti.
Grazie all’aiuto di tre gru, posizionate intorno a lui, e a un’imbracatura di fili in tessuto speciale, l’albero è stato risollevato nella mattinata.
 
Il responsabile del parco botanico di Stresa, Gianfranco Giustina, ha tirato un respiro di sollievo.
E’ molto legato alla natura e soprattutto al grande cipresso, simbolo del Lago Maggiore, con i suoi 25 metri d’altezza e 30 tonnellate di peso.
 
Ora, tutti si augurano che l’albero riesca a sopravvivere in questi mesi estivi, pericolosi per il grande caldo. Sicuramente non tornerà mai alla massima forma che lo ha sempre caratterizzato, ma almeno rimarrà lì, ancora in piedi, per essere ammirato dagli occhi della gente in tutta la sua maestosità.
 
Greta Consoli
 
 

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