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Il maltempo impedisce soccorso in elicottero, alpinista muore sul Monte Giovo

Nella giornata di ieri, giovedì 17 marzo, un alpinista ha perso la vita sul Monte Giovo, nell’Appennino tosco-emiliano. Come riporta il SAER (Soccorso Alpino e Speleologico Emilia Romagna), una cordata formata da 2 operatori del CNSAS era andata a scalare il canale centrale di Giovo, comune di Pievepelago (MO). Si tratta di una arrampicata da farsi con ramponi e piccozza. In zona la visibilità era scarsa a causa delle nubi molto basse. Prima di partire, dalla base della parete, i tecnici del SAER hanno incontrato un’altra cordata composta da un uomo e da una donna e insieme hanno iniziato la salita.

Gli operatori del SAER arrivati in cima al Giovo si accorgono che la cordata che li precedeva tardava ad arrivare. Decidono di scendere per controllare cosa stesse succedendo e notano che l’uomo, di 55 anni residente a Prato era sfinito e in seria difficoltà.

La cordata viene raggiunta per aiutare l’alpinista nella salita ma quando il pratese arriva in cima si sente male e stramazza a terra. Gli operatori del CNSAS avvertono immediatamente la Centrale Operativa del 118 e iniziano la rianimazione cardio polmonare. Nel frattempo viene attivata la macchina dei soccorsi. Sul posto viene inviato il Soccorso Alpino e Speleologico stazione M.te Cimone che attiva la squadra di Pievepelago dove è presente anche un medico, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza dell’Abetone che invia 10 operatori.

L’elicottero non ha potuto operare a causa del meteo avverso. Purtroppo per l’alpinista, non c’è stato nulla da fare e il medico del CNSAS arrivato sul posto non ha potuto fare altro che costatarne il decesso. La salma è stata poi trasportata a valle, con tecniche alpinistiche, delle squadre intervenute a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria.

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