Cronaca

Valgrisenche, dove eliski e sci alpinismo convivono pacificamente

Grandi spazi, discese da oltre duemila metri di dislivello e neve garantita hanno reso, tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, la Valgrisenche patria dell’eliski. Di quella pratica che consiste nella ricerca delle migliori discese fuoripista utilizzando come mezzo di risalita l’elicottero.

Attività sempre più discussa per ragioni legate all’inquinamento acustico e ambientale generato dalle continue rotazioni degli elicotteri tra valle e monte, nella Valgrisenche trova oggi un luogo di pacifica convivenza con il mondo degli sci alpinisti. Se infatti quarant’anni fa la valle è stata pioniera della pratica, oggi lo è nuovamente con un’attenta regolamentazione che favorisce le pelli, pur non rinunciandovi del tutto. Ne abbiamo parlato con Aline Viérin, sindaco di Valgrisenche.

Sindaco, cosa sta succedendo in Valgrisenche?

“Succede che gli sci alpinisti sono molto numerosi, come non accadeva da diverso tempo.”

Per colpa del Covid-19 e dei vari lockdown?

“In parte sì, ma non solo. La ragione principale era legata al reciproco disturbo che, soprattutto nei fine settimana, si andava a creare tra sci alpinisti ed eliski. Per questa ragione quando è giunto il momento di aggiornare le cartografie, come amministrazione comunale abbiamo fatto la scelta di rendere le due pratiche compatibili l’una con l’altra indicando diverse aree in cui l’elicottero non può volare nei fine settimana.”

Di cosa parla quando dice “aggiornare la cartografie”?

“A partire dal 2016 si è reso necessario regolamentare alla normativa vigente le cartografie relative all’area di attività dell’eliski. Per ogni area abbiamo realizzato uno studio sull’acustica tollerata, abbiamo richiesto i permessi ai proprietari delle aree interessate e organizzato tutti gli altri lavori necessari. Si è trattato di un lavoro molto lungo, che ha richiesto un anno di tempo, ma che alla fine ci ha portati a essere gli unici in Valle d’Aosta ad avere le cartografie approvate già a inizio stagione.”

Quindi dove si può praticare oggi l’eliski in Valgrisenche?

“Abbiamo la fortuna di essere in una valle molto ampia. Con poca organizzazione siamo riusciti a mettere tutti d’accordo. Nell’alta Valgrisenche, da sempre poco frequentata dagli sci alpinisti per il lungo avvicinamento, si può praticare l’attività senza problemi e si sta rivelando un’ottima scelta.”

In Valgrisenche l’eliski è stata un’attività pioniera, ma i tempi stanno cambiando…

“Qui si pratica dagli anni Ottanta in virtù di una ricchezza di pendii che ci viene riconosciuta in tutto il mondo. Ovviamente i tempi sono cambiati e oggi lo sci alpinismo, un tempo attività di nicchia, richiama sempre più appassionati. Con l’ampliarsi della platea anche la sensibilità ambientale è molto cambiata, per queste ragioni l’eliski andava ricalcolato e ricontestualizzato. Abbiamo scelto di non rinunciarvi del tutto, sia perché si tratta di un’attività che permette di far conoscere il nome di Valgrisenche a livello internazionale, sia perché il suo indotto ci permette di mantenere alti gli investimenti sulle infrastrutture del territorio.

Siamo così riusciti a trovare una via perché diventasse compatibile con lo sci alpinismo e le ciaspole, due realtà outdoor che negli ultimi anni rappresentano un importante guadagno per il territorio. Per comprenderlo basta parlarne con i gestori dei locali nella zona.”

Quali regole sono state introdotte?

“Nei fine settimana sono state dedicate delle zone allo sci alpinismo. Principalmente lungo le gite classiche e per quelle che partono dal paese, lì sabato e domenica l’elicottero non può volare. Parlo della Becca di Tos, di Punta Feluma, del Rutor e di molte altre.

Quindi, in queste due giornate, l’elicottero può volare solo nella parte alta della valle. Può inoltre volare solo un elicottero compiendo fino a 25 rotazioni giornaliere con un indubbio vantaggio non solo acustico, ma anche per gli stessi praticanti dell’eliski che trovano pendii immacolati dove poter sciare. Il nostro obiettivo è quello di trovare una via per la pacifica convivenza tra le due discipline, oltre ad alzare il target qualitativo dell’eliski.

Un’ultima regola riguarda il termine dell’attività, fissato per il 31 marzo. Questo perché chi pratica eliski ricerca la polvere e in primavera difficilmente la si trova. Dopo diventa terreno per sci alpinismo su gite lunghe.”

Come sta andando questa prima stagione di nuove regole?

“Quest’inverno è molto particolare, soprattutto per la pochissima neve, ma abbiamo degli ottimi riscontri. La nostra cartina tornasole è data dalle auto. Nei fine settimana salgono tra le 200 e le 250 macchine di sci alpinisti, in settimana una cinquantina.”

Come sono state digerite le nuove normative?

“Gli sci alpinisti sono contentissimi e anche i valligiani. Avere continuamente elicotteri sopra la testa non è piacevole. Abbiamo inoltre avuto un positivo risconto da parte di Legambiente, ente che non ha mai sostenuto l’eliski. Ha però riconosciuto che una gestione della pratica in modo rispettoso e calata nel contesto della natura si può tollerare.”

I gestori dell’eliski invece?

“Sono emersi diversi temi e ragionamenti, ma c’è un clima costruttivo e di tranquilla discussione.”

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3 Commenti

  1. Prima o poi lo scopriremo: il motivo per cui alle cariche pubbliche viene sempre eletto un certo tipo di persone e non altri, soprattutto dove c’è da difendere il patrimono ambientale da minacce di ogni tipo. Anzi, probabilmente non c’è nulla da scoprire che già non sappiamo… Resta solo da chiedersi perchè, nella nostra grandissima repubblica delle banane, non possiamo “disturbare” con un drone in un (cosiddetto) parco nazionale, che ci danno pesanti multe, mentre possiamo scorrazzare su e giù con un elicottero! Ah ecco, perchè anche gli animali selvatici al sabato e alla domenica “staccano” e, al contrario di noi, vanno in città e lasciano le montagne. E’ senz’ altro l’ unica conclusione possibile alla quale sono arrivate le diverse cariche amministrative che decidono in merito; attenzione però, detto senza ironia, probabilmente ragionano davvero così, altrimenti ditemi voi come ragionano i nostri politici, perchè io davvero non lo so.
    Sarebbe bello anche che i giornalisti facessero interviste e non sempre e solo la solita propaganda.

    1. Dicendo repubblica delle banane, ha detto tutto (molti politici purtroppo non ragionano questo è il problema)
      Cordialmente

  2. che tristezza questo marchettone su montagna.tv Poi magari la prossima settimana un bell’articolo sulla transizione ecologica

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