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Inaugurata in Val d’Ega una funivia cabrio per “volare” sul Catinaccio

Come contrastare il traffico veicolare, e conseguente inquinamento, in angoli verdi delle Alpi da salvaguardare? La Val d’Ega, in  Alto Adige ha scelto come opzione una funivia “cabrio”, inaugurata giovedì 10 febbraio, che collegherà la Val di Tires con il Catinaccio.

Una funivia panoramica “green”

Parte di un piano complessivo che mira a minimizzare drasticamente l’impatto ambientale e a diminuire quanto possibile il traffico veicolare con iniziative come il lancio dell’efficiente linea skibus che collega i paesi con i centri sciistici di Obereggen e Carezza e i due comprensori fra loro, la Funivia di Tires si candida a essere una delle più entusiasmanti novità della stagione 2021/2022.

Concepito con l’ausilio e sulla base della filosofia dell’architetto altoatesino Werner Tscholl, l’impianto consta di una cabinovia a 60 posti in grado collegare San Cipriano con il Catinaccio in 7 minuti su un tracciato di 3,8 km per un dislivello di 644 metri.

Nell’ottica di integrare armoniosamente le stazioni funiviarie nel paesaggio dolomitico, sull’esempio della cabinovia Konig Laurin, reealizzata lo scorso anno a Carezza, si è optato per la realizzazione di una struttura a monte invisibile nei pressi del Rifugio Fronza alle Coronelle.

Ad aumentare il fascino dell’ultimo innesto del parco impiantistico della Val d’Ega, c’è inoltre la caratteristica possibilità di guadagnarne il tetto, che la rende l’unica cabinovia cabrio dell’Alto Adige e d’Italia (e al mondo ce ne sono davvero poche). La terrazza panoramica può ospitare fino a 10 persone per volta.

Una interessante caratteristica aggiuntiva è che si tratti di una cabinovia a “soccorso integrato”, tecnologia che consente di riportare le vetture in stazione anche un caso di gravi guasti, evitando al minimo la necessità di intervenire con calate e carrelli in soccorso dei viaggiatori.

Un impianto tra le polemiche

Sebbene il produttore dell’impianto (Doppelmayr) abbia chiarito in una nota che “il progetto, nato in un’ottica di eco sostenibilità, si propone di consentire uno sviluppo turistico della valle di Tires evitando nel contempo il traffico automobilistico sul Passo Nigra, con una portata di 400 persone per ora per direzione. Il nuovo impianto è stato interamente progettato e realizzato negli stabilimenti Doppelmayr di Lana”, non sono mancate le polemiche. Legate ai costi (un finanziamento pubblico per oltre 11 milioni di euro) e le dimensioni.

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